Tutti pazzi per il brodetto di pesce: sfida mondiale ai fornelli

Marisa Laurito: «Solo i campani tengono testa alle Marche»

Marisa Laurito

Marisa Laurito

Fano, 12 settembre 2014 - La tradizione orale racconta che il primo brodetto era cucinato dalle mogli dei pescatori che, passeggiando per la riva del mare un burrasca, cercavano gli ossi di seppia con cui insaporire la passata di pomodoro a casa. Nel tempo questo piatto si è evoluto fino a diventare uno dei simboli della convivialità. Fano, da oggi e fino a domenica (attese 100mila persone), sarà la capitale internazionale del brodetto e delle zuppe di pesce a cui dedica un festival che si apre questa sera, alle 20, con una sfida ai fornelli tra Italia, Croazia e Albania e che continuerà con eventi popolari: i cooking show con i migliori chef, una scuola di brodetto e degustazioni a 15 euro fino al 10 ottobre nei ristoranti del circuito (info 328 8631240, www.festivalbrodetto.it). Marisa Laurito è stata ospite del Festival del brodetto e delle zuppe di pesce di Fano.

Marisa, ma qual è la zuppa di pesce più buona d’Italia?

«La zuppa marchigiana è buonissima e quella fanese in particolare è accattivante, lussuriosa per il suo sapore intenso che deriva da un procedimento piuttosto elaborato. Ho un ricordo bellissimo di quel festival dove mi sono divertita e ho assaggiato tanti piatti buoni. Però il brodetto fanese ha un concorrente pericolosissimo».

Chi?

«La zuppa di pesce campana che amo molto perché è poco cotta, molto leggera, con poco pomodoro, preparata con aglio, olio, prezzemolo e pesce fresco. Quasi un guazzetto, che lascia il sapore vero di pesce al palato».

La zuppa di pesce doc?

«L’acqua pazza napoletana: un solo tipo di pesce, tre pomodori, acqua, prezzemolo e aglio. Ma anche in Sicilia combinano delle zuppe...»

E quella da bocciare?

«La francese bouillabaisse. L’amo molto meno perché perché è piena di burro, salsine e poi quella vera la sanno fare pochissimi. La trovo una zuppa complicata come del resto tutta la cucina francese, mentre secondo me il pesce va cucinato in modo molto semplice».

Ma Roma, dove lei vive, che zuppa di pesce mangiano?

«Macché, qui se la sognano. Devono venire al festival di Fano a mangiarla».