Caos stadio, la rabbia di tifosi residenti e Siulp arriva in consiglio comunale

Non si arresta la polemica per una gestione inadeguata dell'Ordine Pubblico LE FOTO

Tafferugli e manganellate

Tafferugli e manganellate

Fano (Pesaro e Urbino), 13 ottobre 2015 - Dis-ordine pubblico. All'indomani degli scontri al termine della partita Alma-Samb, non si placano le polemiche dei fanesi per una gestione del deflusso dei tifosi, che se sulla carta poteva apparire la migliore, si è rivelata quantomeno inadeguata. Tanto più che 200 supporter avversari sono arrivati in città ben sapendo di rimanere senza biglietto, dal momento che venerdì la Questura aveva vietato la vendita di ulteriori ticket oltre i 550 della prevendita. Tutta gente che se non è entrata comunque, è rimasta nelle vicinanze dello stadio, dopo aver parcheggiato la propria auto al Foro Boario e dintorni. LE FOTO

In città non c'è una voce fuori dal coro delle lamentele. Non si lamenta solo il migliaio di tifosi granata – compresi figli piccoli al seguito - che è stato immobilizzato dalla polizia per oltre mezz'ora in via Metauro, () ma anche i residenti delle vie che circondano il Mancini. "Non esiste da nessuna parte che ti facciano passare gli ultras avversari davanti alla faccia – dice Gianluca Ruscitti -. Già è tanto che non sia successo niente di grave, perché li hanno messi praticamente in bocca ai tifosi del Fano. Che poi si sa che i 'delinquenti' ci sono dappertutto. Se li fai incontrare è un attimo... Quando noi andiamo a San Benedetto, dove sono organizzati meglio, il pullmann te lo trovi sotto la curva. Esci e sali". "Seretti (il dirigente del commissariato di Fano colpito da un bastone o un manganello, era di spalle e non ha visto da dove proveniva il colpo, ndr) poverino ha eseguito gli ordini - dice l'avvocato Giovanni Orciani, presidente della coop 'Alma nel cuore' -. Chi usciva da via Metauro si ammassava all'incrocio di via Lelli. La prima regola dell'Ordine Pubblico è 'non ammassare'. Cinquecento tifosi avversari li tieni dentro lo stadio, tranquilli, finché quelli di casa non sono defluiti. In cinque minuti son tutti a casa. E comunque non li fai arrivare con le macchine lì. Dall'A14 li accompagni al Campo d'Aviazione...". E' la quarta volta in tre anni che la Questura sceglie una strategia che si rivela col senno di poi non vincente. Tre anni fa fu Alma-Venezia, con i tifosi fatti mescolare all'uscita; due anni fa Alma-Vis con i pesaresi fatti arrivare in ritardo per colpa dei treni e di un bizzarro tragitto a piedi; questa estate è stato Alma-Ancona con una gestione del tutto simile a quella di domenica ma finita peggio.

Maria Vittoria Bernardi, una residente: "Quando mai hanno chiuso le strade? Quando mai hanno obbligato i residenti di tutto un quartiere a non parcheggiare a casa loro? In anni e anni non era mai successo e disordini non ce n'erano mai stati. Nell'ultimo anno è già la terza volta e per due volte ci sono stati disordini. Le possibilità sono due: o la colpa è dei tifosi che sono diventati più violenti oppure è di chi gestisce la sicurezza che non è più capace di farlo".

Anche il sindacato di polizia interviene nel dibattito acceso in città. "Il Siulp ritiene inaccettabile che un evento sportivo invece di essere un momento di aggregazione e di divertimento diventi 'ostaggio', sempre più spesso, di un gruppo di facinorosi che utilizzano queste manifestazioni pubbliche per sfogare le proprie tensioni e la propria rabbia contro il 'nemico' di turno (tifoseria avversaria o forze dell'ordine). Come al solito, per colpa di pochi, si rovina una bella giornata di sport a molti - si legge in una nota -. A Fano, domenica scorsa 11 ottobre, durante la partita Fano - Sambenedettese, a seguito di scontri tra le due tifoserie, sono rimasti feriti 3 poliziotti del XIV Reparto Mobile di Senigallia, un Funzionario della Polizia di stato di Fano e almeno due cittadini. Per questi motivi le Segreterie Siulp di Ancona e Pesaro, nella giornata di ieri, si sono recate a Roma per denunciare tale fatto ed evidenziare l'inidoneità dello stadio di Fano per tali tipi di eventi" 

Per il Siulp tutto si riduce ad una questione. "Lo stadio, ubicato in un quartiere residenziale, a ridosso delle abitazioni, crea evidenti problemi nella gestione  dell'ordine pubblico: attualmente riteniamo che non sia in possesso dei minimi requisiti di sicurezza sia per i cittadini che vi si recano sia per le forze dell'ordine  che vi devono operare. Sono totalmente assenti le indicazioni e le segnaletiche stradali che indicano ove è ubicato lo stadio e dove i tifosi ospiti devono parcheggiare l’autovettura. Per tali motivi, al fine di garantire l'incolumità di tutti gli attori, abbiamo chiesto alla Segreteria Nazionale di intervenire affinché si sensibilizzino le Istituzioni preposte su tale problematica; non escludiamo che l'ipotesi chiusura dello stabile alle competizioni, nel caso non venissero adottate le necessarie soluzioni tecniche, potrebbe essere una strada praticabile".

A queste parole il consigliere comunale di Progetto Fano Alberto Santorelli è trasalito ed ha iniziato a vedere rosso: Alert! "Ho appena inviato al presidente del consiglio comunale una richiesta formale di intervenire domani sera in consiglio comunale con una interpellanza urgente al sindaco in merito al cortocircuito di sicurezza e ai fatti avvenuti fuori dallo stadio al termine della gara di domenica scorsa tra Alma Fano e Sambenedettese. Voglio portare a conoscenza dei fatti il sindaco e tutto il consiglio comunale soprattutto in virtù delle prese di posizione di queste ore, anche dei sindacati di polizia, prima di correre il rischio che vengano prese decisioni deleterie per il calcio fanese e per l'attaccamento positivo che si sta creando in città attorno all'Alma".