Maratona Barchi-Fano: festa per 1200

Dominio marocchino tra gli uomini, la reggiana Ilaria Aicardi vince tra le donne. Colle M-arathon da sballo

La partenza per quasi 1200 runner della maratona Barchi-Fano

La partenza per quasi 1200 runner della maratona Barchi-Fano

Fano, 3 marzo 2015 - Dominio marocchino alla 13ª edizione della ColleMar-athon, la maratona internazionale da Barchi a Fano, disputatasi questa mattina. Quattro atleti magrebini hanno conquistato le prime quattro posizioni della kermesse, che ha visto ai nastri di partenza quasi 1200 concorrenti arrivati da tutta Italia e dall’Algeria, il Belgio, la Germania, il Giappone, il Regno Unito, il Marocco, la Lettonia, Malta, la Spagna, gli Usa e San Marino.

Sul gradino più alto del podio Jaouad Zian dell’Lbm Sport Team Roma (in 2 ore, 29 minuti e 31 secondi); al secondo posto Tarik Marhnaovi della Colleferro Atletica (con un distacco di 1’ e 28») e terzo Abdelkarim dell’Aterno Pescara, staccato dal vincitore di 1 primo e 54 secondi. Al quarto posto, come detto, un altro marocchino: Mohamed Hajjy dell’Atletica Castenaso Celtic Druit (Bologna).

Primo degli italiani, in quinta piazza assoluta, Giuseppe Minici dell’Lbm Sport Team Roma (2:38:25), seguito in sesta posizione da Mirco Pettinelli (primo marchigiano con il tempo di 2:41:21) e, in settima, dal fanese Riccardo Quattrini, portacolori del ColleMar-athon Club di Barchi, organizzatore della kermesse.

In campo femminile, trionfo di Ilaria Aicardi della Atletica Reggio Emilia col tempo (record personale) di 2:54:13; piazza d’onore per la croata Marija Vrajic (vincitrice delle edizione 2011, 2012, 2013 e 2104 della ColleMar-athon) e medaglia di bronzo per Elena Neri della società Madonnina Polisortiva Adsrc Modena. Al quarto posto la fanese Marzia Ottaviani che difende i colori del Gs Avis Aido Urbino.

Fantastico, come sempre, il colpo d’occhio durante tutta la gara; dalla partenza a Barchi all’arrivo al porto turistico Marina del Cesari di Fano, passando per i centri storici di Mondavio, Orciano, San Giorgio, Piagge, Cerasa e San Costanzo.

di Sandro Franceschetti