Fano, 2 aprile 2010 - E' soprannominata la 'Berlino dell'Adriatico', perchè il suo territorio è amministrato da due diversi comuni, quello di Fano e quello di Mondolfo. Si tratta di Marotta, città nella quale la questione dell'unificazione delle due frazioni è sempre stata al centro del dibattito cittadino. E prorpio per l'unione del territorio della città sotto il solo comune di Mondolfo, è nato il comitato Pro Marotta Unita, che ha annunciato il proposito di raccogliere le firme per una proposta di legge regionale e di un referendum consultivo. Sulla questione è intervenuto il presidente del Comitato cittadino mondolfese, Roberto Bernacchia.

 

"Il Comitato pro Marotta unita ha confermato la tesi che a votare nel referendum consultivo dovranno essere i soli cittadini di Marotta di Fano. A parte il fatto che questa interpretazione dell’espressione giuridica 'popolazioni interessate' sarebbe in stridente contrasto con quanto aveva prescritto la Regione Marche alla vigilia del precedente referendum del 1981, quando ad esercitare il diritto di voto erano stati tutti gli elettori dei comuni di Fano e Mondolfo, è evidente, in queste manovre preelettorali, il tentativo da parte del suddetto Comitato di ritagliarsi un referendum 'su misura' come se si trattasse di commissionare un vestito ad un sarto".

 

"Ci manca solo che dicano: 'Facciamo votare solo quelli che la pensano come noi'. Una bella dimostrazione di spirito democratico, non c’è che dire! Noi ci opponiamo con tutte le nostre forze a questo tentativo di soffocare le legittime opinioni nostre e dell’intera comunità mondolfese, che nel 1981 votò compatta contro un analogo tentativo di radicale stravolgimento del quadro amministrativo comunale. E non crediamo affatto alla favola secondo cui l’aggregazione di Marotta di Fano al comune di Mondolfo si compirebbe 'senza grossi problemi', perché sicuramente essa causerebbe, nel malaugurato caso in cui andasse in porto, un notevole aggravio di oneri per il nostro comune, già alle prese con gravi problemi di bilancio e di gestione dei servizi sul territorio".

 

"E poiché non sarebbe indolore nemmeno per il comune di Fano, dovendo esso rinunciare a un non disprezzabile patrimonio pubblico per il quale ha investito in anni recenti notevoli risorse finanziarie tratte dai soldi dei contribuenti fanesi, questo comune esigerebbe da Mondolfo un risarcimento tutt’altro che simbolico per la perdita suddetta. Un'altra cosa che non ci piace affatto del comportamento del Comitato Marotta Unita è il fatto che questo Comitato si atteggia sempre più a gruppo di pressione nei confronti di tutti i gruppi politici strumentalizzando le imminenti elezioni amministrative regionali".

 

"Non che i cittadini non possano esprimere ai vari partiti e candidati quelle che sono le loro istanze e aspettative, ma ci sembra semplicemente da irresponsabili far passare l’unificazione di Marotta come il problema dei problemi. Questa autentica mistificazione serve solo a distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dai più gravi e urgenti problemi e dalle priorità che le istituzioni pubbliche dovrebbero mettere in agenda di fronte alla più grave crisi economica e morale dal dopoguerra".

 

"Noi abbiamo dimostrato in tutti questi anni di saperci occupare dei reali problemi della popolazione - conclude - e abbiamo sempre additato come finalità dell’azione politica il bene comune. Ma promettiamo ai politici regionali e locali che l’unificazione di Marotta diventerà un problema, con tanto di avvocati e carte bollate pesanti, qualora la Regione dovesse deliberare un referendum limitato ai soli elettori di Marotta di Fano e se essa si realizzerà nella forma proposta dal Comitato di Marotta".