Fano (Pesaro Urbino), 26 maggio 2011 - Trasformare l’ex linea ferroviaria Fano-Urbino in pista ciclopedonabile. Ad avanzare la richiesta i capigruppo di maggioranza (Marco Cicerchia del Pdl, Giacomo Mattioli de La Tua Fano, Pierino Cecchi dell’Udc e Antonio Napolitano di Fli) che con una mozione impegnano sindaco e giunta "ad aprire un tavolo di discussione con le Amministrazioni dei comuni lambiti dall’ex ferrovia, con la Provincia, la Regione e i vertici di Trenitalia".

 

I capi gruppo di maggioranza fanno presente che si potrebbe realizzare la pista ciclabile più lunga d’Europa unendo la Fano-Pesaro con la Fano-Urbino: "Una infrastruttura, eco-sostenibile, dai costi limitati e dalle potenzialità enormi sia come attrattiva turistica sia per il servizio offerto alle popolazione dei comuni lambiti dall’infrastruttura".

 

La maggioranza ricorda che quel tratto di ferrovia è sospeso dal servizio dal 1987 e che non è più necessario in quanto "da anni il collegamento Fano-Urbino è servito da frequenti linee di autobus con fermate in tutti i paesi. Un servizio efficace, simile a quello ferroviario, in termini di fermate, orari e frequenza". Si fa anche notare che il ripristino della ferrovia sarebbe "antieconomico per gli enormi investimenti necessari al suo adeguamento alle normative attuali e in riferimento al sistema dei trasporti provinciali". La trasformazione dell’ex ferrovia in pista ciclabile servirebbe anche a garantire "la sicurezza di pedoni e ciclisti. La Flaminia e varie strade comunali e provinciali che portano a Urbino, decisamente trafficate, non permettono di prevedere corsie riservate alle biciclette e tanto meno ai pedoni".

 

a Farsi promotore della mozione il capogruppo del Pdl, Marco Cicerchia: "Noi siamo il governo del fare e anche sulla pista Fano-Urbino, di cui tutti parlano, vogliamo verificare concretamente l’opportunità di realizzarla. Mi auguro che, in consiglio comunale, la mozione trovi il sostegno dei partiti d’opposizione". A richiamare per primo l’attenzione sul futuro della Fano-Urbino era stato circa un mese fa il capogruppo de 'I Socialisti per Fano' Christian Marinelli. Ora, con l’indicazione specifica di trasformarla in pista ciclabile, la Fano-Urbino è diventata una battaglia di tutto il centro destra. "Il turismo con la bicicletta al seguito - fanno notare i capigruppo di maggioranza - è in costante crescita, salutare e totalmente eco-sostenibile. La vocazione al turismo dei comuni di Fano e Urbino e di tutti i comuni che si trovano lungo il percorso della ex ferrovia (che in sostanza in buona parte coincide con la vallata del fiume Metauro) ne potrebbe fare meta ambitissima e frequentatissima da parte di chi viaggia con bici al seguito. Da pochissime settimane è stata inaugurata una pista ciclabile che collega Pesaro con Fano e tutti noi ne abbiamo visto l’utilizzo, al di là di ogni aspettativa, da parte dei cittadini: 500 i passaggi all’ora stimati e non siamo neppure entrati nei mesi caldi, per i quali non immaginiamo nemmeno le potenzialità di tale infrastruttura".

 

Per i nostalgici della ferrovia sembra chiudersi ogni speranza di vedere riattivare la Fano-Urbino visto che tutte le forze politiche, da sinistra a destra, sembrano convergere verso un’unica soluzione: trasformarla in pista ciclabile sostenuti, nella loro convinzione, dallo studio della Svim (Sviluppo Marche spa) secondo il quale non esisterebbero «le condizioni di carattere strutturale e finanziario perchè la ferrovia Fano-Urbino possa essere rimessa in funzione».
Adesso occorrerà attendere le razioni del Comitato nato per riattivare questa linea ferrata. Una battaglia la loro che va avanti da anni ed ha visto i promotori, anche rfecentemente, aprire tavoli di confronto con le Ferrovie al fine di capire se c’erano margini per riattivare questa tratta. Le finalità comunque sono più o meno le stesse: più che legare il treno al trasporto era soprattutto finalizzato al movimento dei turisti sulla scorta di qualche fortunata impresa avviata soprattutto nelle Alpi.