Ancona, 26 maggio 2011 - Aveva ucciso la convivente a martellate nell'agosto di tre anni fa. La Corte d’assise d’appello di Ancona ha confermato la condanna a 14 anni di reclusione per omicidio volontario premeditato a carico di Raffaele Caposiena, 44 anni, dentista, originario di Castel di Sangro (L’Aquila), domiciliato a Fano.

Caposiena aveva chiesto inutilmente alla ragazza Sofia Margarita Varela Freire, 21 anni, originaria dell’Ecuador, di abbandonare l’ambiente dei night dove lavorava come ballerina e di sposarlo. In quel contesto maturò un litigio poi finito in tragedia. Dopo aver colpito la ragazza con 20 martellate, il dentista fuggi’ sull’autostrada A14 a bordo della sua Mercedes e cerco’ di togliersi la vita, lanciandosi contro un camion. Rimase solo ferito e venne fermato il giorno seguente mentre si trovava ancora in ospedale. In aula disse di amare ancora Sofia e di non ricordare nulla di quella serata. I familiari della ragazza (la madre e un fratello) sono gia’ stati risarciti prima del processo di primo grado.
 

La difesa, rappresentata dall’avvocato Cosimo Leona, aveva sostenuto l’assenza delle aggravanti contestate, cioe’ la premeditazione e la minorata difesa, e tentato di far riconoscere la semimputabilita’ a Caposiena che avrebbe agito in uno stato di ‘discontrollo episodico’. Le argomentazioni non hanno convinto la Corte, che ha confermato la sentenza pronunciata con rito abbreviato nel maggio 2010 dal gup di Pesaro Raffaele Cormio. La difesa decidera’ se ricorrere o meno in Cassazione dopo aver letto le motivazioni della decisione.