Fano, 27 maggio 2011 - L’AMIANTO continua a mietere vittime, processi, problemi in tutta Italia. A Fano dopo gli allarmi lanciati fino a un paio d’anni fa sembra essere sceso il silenzio più totale. Eppure la situazione rispetto a qualche tempo addietro non è affatto migliorata.

Lo ricorda ora una nota dell’associazione Fano Futura, lista civica fanese che sottolinea come «in città sia rimasta tuttora la presenza di amianto in diversi edifici e luoghi, un elemento comunque in ogni caso pericoloso per la salute dell’uomo. La palestra comunale “Bruno Venturini”, frequentata ogni giorno da studenti e da anziani, è l’esempio più smagliante di come non si proceda ad eliminare definitivamente questo rischio a partire dagli edifici di proprietà pubblica per poi estendere tale obbligo anche ai privati».
 

LA NOTA di Fano Futura solleva infatti un problema che ancora oggi a Fano non è stato risolto. Sono diverse le situazioni in cui l’amianto è presente, soprattutto nel composto eternit che serve alle coperture di superfici, e fa bella mostra di sè. In particolare nei capannoni industriali ma anche nei vecchi garage, capanne, ripostigli privati che con il passare del tempo si deteriorano e quindi lasciano libero proprio questo elemento micidiale. Secondo uno studio proprio svolto dall’Arpam, l’agenzia regionale per l’ambiente, sul territorio di Fano nel 2008 erano ancora 334 gli edifici in cui era stata rilevata la presenza di amianto.

Tra questi 334 edifici figuravano 22 esercizi commerciali, 11 strutture turistico ricettive e ben 119 capannoni industriali sparsi nelle varie zone produttive. Inoltre era stata rilevata la presenza di amianto in 7 edifici adibiti ad attività scolastica o di ricerca, in 49 magazzini o garage, in 8 autorimesse, in 9 centrali termiche, in un luogo di culto e in un impianto sportivo, la palestra «Venturini» appunto. Da allora non è che le cose siano cambiate.

Il Comitato contro l’elettrosmog di Fano, all’epoca, si era attivato per sollecitare l’amministrazione a intraprendere una azione generale per il definitivo smaltimento dell’amianto. Fano Futura oggi si allinea a queste posizioni, chiedendo all’Aset spa di muoversi in questo ambito e liberare così una volta per tutte Fano dall’amianto e dalla sua pericolosità per la salute pubblica, prima che anche nella nostra città qualcuno ci rimetta le pelle o faccia una causa milionaria al Comune.