Fano (Pesaro Urbino), 27 giugno 2011 - Hanno negato la violenza sessuale i tre 17enni denunciati a piede libero dai carabinieri per avere abusato in gruppo di una quindicenne durante la notte bianca, lungo la spiaggia dell’Arzilla.

A renderlo noto i difensori dei tre ragazzi, che non sono comunque voluti entrare nel merito della vicenda o fare commenti. Con gli investigatori i minorenni hanno ammesso di avere incontrato la giovane, respingendo però decisamente l’accusa di violenza sessuale, sostenendo che la quindicenne era consenziente.

Ma l'avv. Enrico Cipriani, legale di fiducia della famiglia della quindicenne, parla di ''difesa scontata, anzi quasi banale''. ''Basta riflettere un attimo sul fatto che tre giovani abbiano fatto sesso con una quindicenne gettata sul greto di una ferrovia per capire che la verita' e' diversa e piu' semplice''. ''Siamo di fronte a una violenza di gruppo gravissima ai danni di una quindicenne, con i carabinieri che hanno trovato i responsabili dopo poche ore grazie a svariate testimonianze''. Il legale rispetta ''la scelta di non procedere con degli arresti: sono decisioni che spettano ai magistrati''. Che per parte loro non parlano. Il pm della procura dei minori di Ancona, Franco Venarucci, valutera' tutte le testimonianze e gli elementi raccolti dai carabinieri, poi decidera' se ascoltare vittima e indagati.

Intanto, l'epilogo assurdo di una formula, la Notte bianca, che si e' ormai diffusa in tutto il Paese, ha indotto il prefetto di Pesaro Urbino Attilio Visconti a una riflessione: e' evidente che ''l'eccesso di consumo di alcol, che ha caratterizzato l'evento, e che pare avere un nesso causale con la violenza di gruppo, deve indurre gli amministratori locali ad un'accurata riflessione sulla fisionomia organizzativa di manifestazioni'' come queste. Dove la ''polverizzazione eccessiva'' degli eventi, e il mix di musica assordante e alcol rende difficile garantire prevenzione e sicurezza.

I tre ragazzi sono ora tornati a casa con i genitori a Città di Castello. Sono fortemente provati così come le loro famiglie.  Da quanto si è appreso, il gruppetto si conosceva per essersi frequentati nel centro umbro, ma non erano in vacanza insieme, anche se erano in contatto tra loro. Due erano infatti in un campeggio e un altro in una struttura diversa. A difenderli sono gli avvocati Viti, Valerio Collesi e Flavio Grassini.

LE REAZIONI:

Un messaggio alla famiglia è stato inviato anche dall'assessore Moroder: "Tutta la mia solidarietà alla giovane donna vittima della violenza sessuale e alla sua famiglia. Non solo come assessore alle Pari Opportunità, ma come donna e come madre, sento la responsabilità di adoperarmi per contenere le condizioni che portano all’esplodere di questi terribili atti, per rimuovere i fattori che possano condurre al disagio’’.

"Sono convinta - continua - che nessun atteggiamento femminile possa giustificare alcun comportamento violento, dalle forme verbali fino allo stupro. Con profondo affetto e stima sento anche di congratularmi con la mamma e con la ragazza che hanno avuto il coraggio di denunciare prontamente il gravissimo atto, permettendo cosi’ di assicurare i violentatori alla giustizia’’. Per la Moroder è necessario che la violenza sulle donne sia percepita da tutti come una vera emergenza sociale. A peggiorare la situazione "è che il reato contro la persona, perchè tale è lo stupro, venga compiuto da adolescenti coetanei".

"Siamo tutti consapevoli - continua - che la società italiana e le sue istituzioni fondamentali, come la famiglia, la scuola, ‘’stanno attraversano una crisi profonda che rende sempre piu’ fragili le nuove generazioni e che proprio i giovani ne stanno pagando le spese: il fenomeno del bullismo e lo stalking testimoniano che occorre rafforzare il sistema educativo e di prevenzione da parte di tutte le agenzie formative e degli organi di sicurezza sociale’’. Proprio oggi la giunta regionale ha approvato una deliberazione che stabilisce i criteri e le modalità per la concessione dei contributi ai Centri antiviolenza e alle Case di accoglienza per le vittime della violenza.

 

IL SINDACO DI CITTA' DI CASTELLO: "FAMIGLIE PERBENE"

 "Sono famiglie perbene, normali, al di sopra di ogni sospetto, quelle dei tre ragazzi denunciati a piede libero dai carabinieri per avere abusato della quindicenne fanese" A dirlo il primo cittadino della città umbra, Luciano Bacchetta, che parla anche di una "comunità perplessa".

"E’ una vicenda molto brutta che dimostra quanto sia precario il ruolo di educatore. Quelle dei tre ragazzi sono famiglie a posto, con genitori anche severi. Li conosco molto bene, nessun disagio sociale". A detta del sindaco molti concittadini dei tre ragazzi sono stupiti. "Adesso aspetto l’esito degli accertamenti - ha concluso il sindaco - Ho comunque annunciato l’intenzione di incontrare i genitori nei prossimi giorni".