Fano (Pesaro Urbino), 13 maggio 2012 - Un intero condominio mobilitato e pronto ad «azioni di protesta civile» contro l’eventualità che una famiglia rom vada a risiedere nello stabile. E’ quanto sta accadendo a Sant’Orso, in un palazzo in via Soncino.

«Non è una questione di razzismo — dice Loretta Malandrino, portavoce di alcuni dei proprietari —. Nel palazzo ci sono 70 appartamenti. Di questi 13 fino a poco tempo fa erano del Comune, mentre ora sono dell’Erap. Negli anni, abbiamo sopportato diverse situazioni difficili dovute alla coabitazione con persone incivili e che hanno causato danni di una certa rilevanza economica. Come me, diversi residenti hanno comprato gli appartamenti in cui vivevano e provveduto a pagare circa 10.000 a testa per i lavori di ristrutturazione. Non vogliamo che i nostri sforzi cadano nel nulla e questo non è razzismo ma civiltà. Per questo abbiamo incaricato un legale di redigere un documento da presentare agli enti al quale allegare una raccolta firme contro la possibilità che una famiglia rom venga ad abitare nell’edificio».

Tra le conseguenze, a detta dei condomini, «anche la certezza che il valore di una casa pagata con mille sacrifici — aggiungono — in caso di vendita sia poi valutata con un valore notevolmente inferiore a quello che avrebbe senza rom. Sappiamo che la famiglia è numerosa e composta da nullafacenti. L’appartamento a loro destinato è di 110 mq circa perché non dare la precedenza a persone del posto?».

L’ASSESSORE ai Servizi Sociali Davide Delvecchio replica: «13 appartamenti sono stati destinati per più di 20 anni agli sfrattati. Nel tempo si sono susseguite diverse problematiche che abbiamo cercato di risolvere. Ora gli appartamenti sono liberi, ad eccezione di uno. La lista degli assegnatari è pronta ma ancora è da decidere in quali locali saranno collocate le famiglie richiedenti. Voglio sottolineare che i candidati sono tutte persone residenti a Fano da oltre 15 anni e con un reddito, come nel caso di una famiglia rom presente in lista».