Fano, 22 ottobre 2012 - Un tratto di mare inquinato da rifiuti speciali, pietre e pezzi di metallo, derivanti dai lavori sulla massicciata della ferrovia adriatica, che corre lungo la costa: è questo il bilancio dell'operazione dei carabinieri del Noe di Ancona davanti al litorale di Fano (Pesaro Urbino).

La procura di Pesaro, per risalire ai responsabili dell'inquinamento, ha disposto il sequestro di un chilometro di costa, dalla foce del fiume Metauro verso Senigallia (Ancona). Secondo gli investigatori - diretti dal capitano Vincenzo Marzo - i rifiuti sversati in mare sarebbero di natura pericolosa. Quello scoperto oggi, su segnalazione di alcuni cittadini, e' un nuovo tratto di costa inquinata, dopo quello messo sotto sequestro nei giorni scorsi davanti al litorale di Montemarciano (Ancona).

Quattro persone, di cui tre responsabili di Rfi (Rete ferroviaria italiana) del Gruppo Ferrovie dello Stato e l’amministratore della ditta che ha eseguito i lavori, sono indagate per lo sversamento in mare di tonnellate di rifiuti speciali pericolosi e non derivanti dai lavori sulla massicciata della ferrovia adriatica, che corre lungo la costa.
Le indagini sono state condotte dai carabinieri di Fano, guidati dal capitano Giovanni Cosimo Petese, e dai colleghi del Noe di Ancona. La procura di Pesaro ha gia’ disposto il sequestro di un chilometro di costa, dalla foce del fiume Metauro verso Senigallia (Ancona).
Le ipotesi di reato a carico dei quattro indagati sono abbandono di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, getto pericoloso di cose, distruzione o deturpamento di bellezze naturali. Le indagini proseguono per accertare quando e con quali modalita’ sono stati sversati i rifiuti in mare.