Fano, 27 febbraio 2013 - ERA il funzionario comunale incaricato di rilasciare le licenze commerciali per gli ambulanti. Un lavoro di routine che il dipendente del Comune di Fano, ha deciso ad un certo punto nel 2010 di rendere più “frizzante”. Infatti ai commercianti che arrivavano nel suo ufficio per depositare la domanda della licenza, ed erano sprovvisti di due marche da bollo da 14 euro e 90, diceva loro di non preoccuparsi: «Date a me i soldi delle marche da bollo e ci penso io». I commercianti gli consegnavano i trenta euro circa e se ne andavano convinti di aver definito la pratica. Non era proprio così, perché l'uomo non solo intascava quel denaro senza comprarci le marche da bollo, ma qualche volta “riciclava” delle vecchie marche stampigliate su altre pratiche per attaccarle sulle nuove domande depositate sulla sua scrivania.

IL SISTEMA (che gli ha garantito un incasso accertato di poco inferiore ai 1000 euro) è stato scoperto quando un ambulante si è presentato nell’ufficio comunale scegliendo proprio un giorno in cui era assente il dipendente. Una collega, alla richiesta del commerciante di ritirare il permesso, rispose che mancavano le due marche da bollo. «Come sarebbe a dire — si lamentò il commerciante — ho consegnato i soldi a quel dipendente perché così mi ha detto di fare». L’impiegata fece intervenire il capufficio che ben presto capì cosa stava succedendo in quell’ufficio. Partito l’esposto alla procura, ieri il gip ha rinviato a giudizio per peculato e ricettazione di vecchie marche da bollo l'uomo(difeso dall’avvocato Cosimo Leone). Il processo è stato fissato per il 3 maggio prossimo. Già al momento della denuncia, il funzionario comunale venne sospeso per due mesi dal lavoro (la decisione venne presa dal gip) ma poi rientrò pur cambiando ufficio. Successivamente, la stessa amministrazione comunale di Fano ha provveduto a sospendere il dipendente da ogni mansione e tuttora si trova in quella condizione in attesa della definizione del processo.

ro.da.