Fano, 10 agosto 2013 - Scoppia in pieno ferragosto il "caso" dei tavolini in Piazza XX Settembre, a seguito di una denuncia avanzata dalla Soprintendenza per i beni archiettonici e portata all’attenzione dei cittadini dal consigliere regionale Mirco Carloni e che ha gettato nella preoccupazione una decina di attività che gravitano sulla piazza. È successo che, del tutto inaspettata, è giunta al Comune, in piena estate quando cioè l’attività turistica è al massimo, una nota da parte della Soprintendenza nella quale, dopo aver riscontrato come su piazza XX Settembre gravitino una serie di arredi mobili di diversa tipologia e cromaticità (leggi tavoli e sedie) che sminuirebbero l’apprezzamento del contesto storico architettonico, si chiede la ragione per la quale l’Amministrazione non abbia presentato alla stessa Soprintendenza alcuna istanza di parere su tale concessione di suolo pubblico.
 

Di fronte al rischio di ritrovarsi in mezzo a una diatriba burocratico-amministrativa tra enti pubblici, i commercianti di Piazza XX Settembre, ieri mattina, hanno espresso tutte le loro preoccupazioni. "Sono 20 anni che lavoro in piazza — dice Filippo Bacchiocchi, presidente del Comitato Apriamo il Centro — e in tutto questo periodo ho contribuito a rivitalizzare una piazza che prima era morta, ho tutti i permessi e le autorizzazioni in regola, ho fatto investimenti in questa azienda e do lavoro ai miei dipendenti: non capisco perchè oggi all’improvviso si apre questa questione".

Alla riunione si sono presentati in una decina, quasi tutte le aziende che operano nel settore della ristorazione. "Tutte le piazze d’Italia — rincara Giuliano Antinori — hanno tavolini e sedie, da Pesaro a Firenze a Roma. I turisti che arrivano apprezzano una piazza viva, vivace, dopo possono sedersi e gustare l’atmosfera. Noi vi abbiamo organizzano eventi, perchè crediamo che essa sia prima di tutto luogo d’incontro e di socializzazione. Una piazza vuota è a rischio di microcriminalità e degrado. A questo punto ci rendiamo disponibili a collaborare con il Comune e la Soprintendenza per studiare un progetto complessivo di riordino. Magari incaricando un archietto. A patto però che si parli di tutto e non solo dei nostri tavolini e sedie. Crediamo si debba parlare di illuminazione che è insufficiente, di spazi per bici che non ci sono, di luoghi dove stoccare gli elementi di arredo, di viabilità visto che in piazza siamo costretti purtroppo a lasciare lo spazio tra il locale e i tavolini per far transitare le auto; parliamo allora anche di mercato che solo a Fano si svolge due giorni la settimana".
 

"Proponiamo un incontro — aggiunge Bacchiocchi — con tutti gli interessati per riordinare tutto. Noi siamo disponibili a fare ulteriori investimenti purchè ci sia la garanzia di poter lavorare e che le cose si decidano in anticipo rispetto alla stagione estiva". Il consigliere regionale Carloni parla di "un atteggiamento inostenibile da parte della Soprintendenza su diverse questioni, dal casello alle fioriere, che non si riscontra ad esempio a Pesaro. Per questo ho provveduto ad inviare la mia interrogazione anche al Ministero"