Fano, 20 dicembre 2013 - Ex zuccherificio: la maggioranza rimane compatta, assicura il numero legale e approva la variante: 7.500 mq di commerciale, 5000 mila mq di magazzini e altri spazi commerciali, 1000 mq per un incubatore di nuove imprese, 5000 mq a disposizione di nuove imprese, 2 case coloniche restaurate per destinarle a centri di aggregazione, 10.000 mq di capannoni abbattuti, 10 ettari di parco, a fianco del fiume Metauro, oneri di urbanizzazione da investire su centro storico.

A nulla è valso l’appello dei commercianti ai consiglieri di non andare a votare. Un successo per il sindaco Aguzzi che ha voluto portare in votazione la variante nonostante le perplessità tra le fila della coalizione. «Chi pensava — commenta Giacomo Mattioli de La Tua Fano — che la variante ex zuccherificio sarebbe stata motivo di divisioni all’interno della maggioranza e ne avrebbe sancito la sconfitta politica, è rimasto scottato. Il Pd in particolare ha faticato non poco (e senza peraltro riuscirci) a trovare motivazioni plausibili per giustificare il voto contrario: prima il problema erano i 7500 mq di commerciale, poi sono diventati i 15000 mq circa di magazzini al servizio della vendita (perché a loro dire c’era il pericolo che potessero diventare a loro volta superficie di vendita), poi il problema è diventato che noi, grazie a due emendamenti proposti dai consiglieri Sanchioni e Ciancamerla, abbiamo eliminato 10000 mq di quei magazzini diminuendo la potenzialità commerciale: a quel punto, l’opposizione ha sconfessato sé stessa, votando comunque contro». Il Pd — questo spiega il suo no all’ex zuccherificio — dà una lettura ben diversa dei numeri «della più grande variante mai realizzata a Fano negli ultimi 30 anni».

«La variante — spiega Cristian Fanesi — ha per oggetto la trasformazione di un’area artigianale in area commerciale: interessa 260.000 mq e prevede la realizzazione di 51.500 mq di edifici ad uso commerciale e direzionale. Fano ha perso nuovamente l’occasione di realizzare un “pezzo di Città” di buona qualità architettonica e con adeguate destinazioni urbanistiche. Non ci sono motivazioni di pubblico interesse, idonee a giustificare il mutamento delle scelte e delle destinazioni urbanistiche originarie e previste nel 2009. Il Comune sta cercando di vendere un terreno commerciale confinante alla zona dell’ex-zuccherificio per rientrare nei parametri del patto di stabilità. Il valore dell’area è già stimata in 3,8 milioni di euro con altri 30.000 m2 di aree commerciali. Variare la destinazione d’uso dell’area dell’ex-zuccherificio è inopportuno e potrebbe prefigurare un danno alle casse del Comune». Parlano, invece, di variante «misera e raffazzonata» i grillini per i quali lo zuccherificio è «il topolino di tutte le varianti».

an. mar.