Fano (Pesaro e Urbino), 15 aprile 2014 - Il lupo (foto) si aggira nelle colline intorno Fano. La conferma arriva da una fototrappola (video): quella posizionate da Luigi Ricci nella fattoria di Leonardo Guidi, a Carignano, che aveva subito diverse aggressioni ai danni di animali domestici, in particolare caprette. Dopo tre settimane, il predatore si è fatto vivo ed è stato immortalato dall’apparecchio. Lo si vede avvicinarsi al recinto con la tipica circospezione, annusare, studiare il da farsi.

Curiosamente, le caprette si mostrano confidenti, gli vanno incontro, non riconoscendolo come un pericolo. "Penso si tratti di un lupo in dispersione proveniente da chissà dove — dice Luigi Ricci, naturalista fanese che ha documentato diversi di questi casi — probabilmente si tratta di un giovane, forse di una femmina". Ovviamente è da verificare se si tratti di un esemplare puro (lo può stabilire solo l’analisi genetica) ma a un esame esteriore mostra i segni distintivi del lupo.

"E’ proprio in primavera — spiega Ricci — che i giovani lupi nati nell’anno precedente vengono allontanati dai genitori. Così vanno in cerca di nuovi territori e possono spingersi anche a notevole distanza. Il lupo si accoppia a febbraio, le nascite avvengono a maggio (in media quattro piccoli), i giovani restano in famiglia per tutto l’autunno e l’inverno successivi".

Il lupo di Carignano potrebbe provenire da uno dei nuclei stabili della zona pedemontana: Urbino, Cesane, Isola di Fano. La sua presenza sulle colline del primo entroterra è ormai documentata: basti citare i casi di Fontecorniale, Mombaroccio, Monte della Mattera (un esemplare preso a un laccio). Per non dire di quelli in cui il lupo ha addirittura tentato di attraversare l’autostrada, finendo investito e ucciso: come al Boncio (diversi anni fa) e più recentemente a Fano e Senigallia. D’altra parte il predatore si sposta seguendo le prede selvatiche, in particolare caprioli e cinghiali; presenze ormai abituali anche nei pressi della costa. Questo ennesimo caso ripropone l’urgenza di discutere la modifica delle legge regionale sulla zootecnia che il presidente del Consiglio regionale Solazzi aveva indicato come prioritaria. Le linee da seguire sono quelle già percorse da altre regioni: prevenzione, informazione, assicurazione contro i danni.

ma.ci.