Fano (Pesaro e Urbino), 16 aprile 2014 - Quanti soldi prende un vescovo?

"1.200 euro al mese", risponde monsignor Armando Trasarti

Con che macchina gira?
"Ho una vecchia Punto: ha otto anni di vita"

Il povero più potente della città...
"Io potente? Guardi sono talmente potente che ho un fratello esodato e un nipote che non prende stipendio".

Gira per la città lei?
"Spesso e vedo le sofferenze della gente, si vede, camminando per strada, la città vera".

La cosa che l’ha più impressionata di Fano?
"Ora è una città affamata, che soffre da morire e che vive di volontariato".

La cosa più bella?
"C’è grande associazionismo, sia laico che cattolico. Ma non solo a Fano, anche nei paesi dell’entroterra. Ho visto cose girando, che mi hanno emozionato e commosso per la partecipazione".

Per tantissime persone lei sarebbe un sindaco perfetto. Che dice?
"Vuol dire che sono messi male".

Come vede il quadro politico locale?
"Mamma mia... prima assieme e poi separati...".

Pesano spesso i rancori personali...
"Spero che non siano questioni economiche... Ma questo lo dovreste sapere meglio voi giornalisti".

L’ospedale: che dice?
"Ci vado spesso — continua il vescovo — e vedo le file, gente che aspetta. Un nostro prete verrà operato di cataratta fra sei mesi. Giro per l’entroterra e anche lì vedo dei gioiellini. Se chiudono, tutta questa gente, anziani, malati di cuore, come farà? Perché c’è anche il problema di distanze".

Dicono che lei è molto franco. E’ vero?
"Guardi negli ultimi anni c’è stato un distacco sia dal potere economico che da quello politico. Io ho rispetto di tutte le istituzioni e chiedo rispetto e questo mi porta ad esprimere la mia opinione con franchezza".

Con Fabio Tombari, presidente della Fondazione come procede?

"Ci vediamo e ci salutiamo. E devo anche dire che ha dato un bel contributo per la Caritas quest’anno, 60 mila euro. Ho amicizia con lui. ma ciò non toglie che alcune cose vanno sottolineate"

Caritas, appunto, un bel sensore, uno specchio...
"Sì è vero: abbiamo speso nel 2013 615 mila euro ed abbiamo distribuito qualcosa come 43mila pasti. Il rapporto della Caristas dice che Fano assieme a Pesaro e a Senigallia sono le città messe peggio della regione".

I privati danno contributi?
"Una famiglia ci ha dato 100mila euro per aiutare le missioni".

Con i giovani come va?
"Direi che c’è un ritorno di partecipazione alla vita della chiesa perché ne incontro tanti durante le miei visite pastorali. Gli oratori? Stanno tornando ad essere centri di aggregazione, non come una volta, ma c’è un ritorno".

E per quelli con difficoltà?
"In tutta la città abbiamo 7 centri legati all’opera di don Benzi dove accogliamo giovani che hanno problemi. Sono tutti gratuiti".

Lei arriva da Fermo: trovato differenze tra il nord e il sud della regione?
"Qualcuno mi disse che c’erano differenze. Invece non è stato vero: quando si vive in mezzo alle persone vedi che i problemi sono gli stessi".

Come ha trovato la diocesi all’arrivo?
"Piena di debiti e di mutui da pagare".

Da Roma cosa le hanno detto?
"Mi hanno fatto capire che le cose dovevano cambiare. Ma non credevo di trovare una situazione finanziaria simile. Però piano piano riusciremo a rimettere le cose a posto".

Qual è il peso maggiore nel portare avanti una diocesi come la sua?
"Che rispetto a Pesaro, per esempio, ci sono quattro cattedrali. Il numero delle chiese è vastissimo. La manutenzione costa, sono impegni finanziari importanti. Se non fai le opere poi crollano i tetti".

L’incontro con la Capalbo dell’Asur come è andata?
"Ho detto che tra istituzioni solitamente ci si parla; ho aggiunto anche che saremmo stati disposti, così come abbiamo fatto in altri casi, a rivedere al ribasso i costi degli affitti".

Nulla l’ha disturbata?
"L’unica cosa è stata quella quando si è affermato che i locali del seminario erano inadeguati. Sono andato con l’ingegner Boschini a vedere ed ho trovato che era stata detta una non vera. Ma non c’è problema, li riaffitteremo".

L’assessore che esce dalla giunta e dice: abbiamo fatto uno scherzo da prete al vescovo... lei che dice?
Monsignor Trasarti ride e poi dice: "Io questa mattina (ieri,ndr) sarò in Comune per la benedizione pasquale".

Perchè non c’era all’inaugurazione del centro Alzheimer?
"Perché l’invito l’ho avuto tre giorni prima. Comunque con Tombari l’avevo visitato due volte. Avevo impegni presi prima. Nulla di strano".

Tutti si chiedono quanto valgono i quadri dentro San Domenico finiti nella partita della vendita delle chiesa...
"Non lo so con precisione perché è una storia di prima del mio arrivo e il mio predecessore era malato di Alzheimer".

Come va con le banche?
"Il problema di Banca Marche lo leggo attraverso Polo Holding: tantissima brava gente in difficoltà".

Le altre?
"Buoni rapporti sia col Credito Valtellinese che con la Bcc di Fano".

Un altro aspetto della crisi?
"I concordati in continuità credo che siano sbagliatissimi. Lo sto vivendo a Gimarra: vedo bravissime persone in difficoltà che adesso piangono. Vorremmo pagare ma non possiamo perché ci sono gli avvocati di mezzo"

La Curia che fa sotto questo aspetto?
"Tutti gli anni tra Cei e 8 per milla abbiamo 700mila euro che mettiamo per riparare chiese aprendo cantieri e così diamo lavoro alle famiglie".

Dicono tutti che ha un cappotto troppo largo...
"Con la malattia ho perso 10 chili. Dovrò comprarne uno nuovo".

Cosa vorrà scritto, quel giorno, sulla tomba?
"Quel motto dei boy scout: ho cercato di fare del mio meglio".

Maurizio Gennari