Fano, succursale del Cecchi: ora mancano gli iscritti

L'incertezza spaventa le famiglie: solo 21 adesioni. L'istituto si dà un'altra settimana di tempo

La scuola di San Lazzaro che avrebbe dovuto ospitare la succursale del Cecchi

La scuola di San Lazzaro che avrebbe dovuto ospitare la succursale del Cecchi

Fano, 2 luglio 2017 - L'anno scolastico 2017-2018 rischia di aprirsi, ancora una volta, senza la succursale fanese dell’istituto Cecchi per insufficienza di iscritti: in 15 giorni sono state otto le adesioni al professionale e 13 al tecnico, quando il minimo richiesto è 27 alunni per sezione. Nella speranza di raccogliere altre iscrizioni su Fano, la scuola sembra si sia data tempo un’altra settimana, fino all’8 luglio. Nelle due settimane appena trascorse, la dirigenza scolastica ha fatto tutto quanto era nelle sue possibilità per riuscire a raggiungere il traguardo dei 54 alunni. «Di fronte all’incertezza sulla succursale fanese – fanno presente dal Cecchi – le famiglie si sono organizzate diversamente». L’istituto agrario, infatti, nei mesi scorsi non ha potuto inserire l’opzione fanese nella propria offerta formativa né consentire ai potenziali alunni di visitare l’edificio, l’ex succursale del Battisti, che li avrebbe ospitati. La stessa preside Donatella Giuliani ha fatto il sopralluogo a San Lazzaro solo mercoledì 14 giugno. Il risultato è che dopo 4 anni di discussioni, delibere e piani scolastici provinciali e regionali, non è stato compiuto alcun passo avanti.

Quest'anno, quando tutti gli enti coinvolti (Regione, Provincia, Comune di Fano, Ufficio scolastico provinciale e collegio docenti del Cecchi) avevano dato il loro parere positivo, a rallentare la marcia verso l’obiettivo finale è stato l’Ufficio scolastico regionale che ha espresso parere negativo sulla succursale fanese. Le ragioni di quel ‘no’ nascono dalla considerazione che le scuole di Fano e Pesaro appartengono ad ambiti scolastici diversi e, secondo una disposizione regionale – così afferma l’Ufficio scolastico regionale – sarebbe opportuno che le sedi distaccate fossero ubicate all’interno dello stesso ambito territoriale dell’istituto principale: nel caso specifico a Pesaro e non a Fano. Il vicepresidente del Consiglio regionale Renato Claudio Minardi annuncia una interrogazione in Consiglio regionale. «Vogliamo verificare le responsabilità di questa situazione, consapevoli che l’assessore alla Pubblica Istruzione Bravi ha fatto di tutto per il raggiungere il risultato finale. La Regione ha pianificato l’apertura della sede distaccata del Cecchi sette mesi fa, ma il tempo perso per il tergiversare dell’Ufficio scolastico regionale ha portato a questa situazione di incertezza e al rischio di non avere gli iscritti sufficienti». Minardi, però, si augura che ci siano «i margini per recuperare e che gli studenti e le famiglie comprendano l’importanza di questo progetto su Fano».

«Il comune di Fano – sottolinea l’assessore ai Servizi educativi, Samuele Mascarin – ha fatto la sua parte in passato, nel presente, ed è pronto a farla nel futuro. Speriamo, però, che si superi l’impasse tra Ministero e Ufficio scolastico regionale che ci ha tenuto bloccati per sei mesi». Sulla stessa linea la senatrice Francesca Puglisi: «E’ chiaro che a questo punto le famiglie abbiano fatto le loro scelte e che, a causa degli ostacoli posti dall’Ufficio scolastcio regionale, la succursale di Fano è stata presentata con ritardo rispetto all’offerta formativa della scuola».