Animalido, dalla spiaggia per cani sono spariti i confini

Enzo Maggi: "E tanti li tengono senza guinzaglio"

Il presidente dell’associazione ‘Maredentro’ Enzo Maggi insieme al bagnino che collabora con lui

Il presidente dell’associazione ‘Maredentro’ Enzo Maggi insieme al bagnino che collabora con lui

Fano, 25 agosto 2016 - Animalido senza confini. Sparisce la delimitazione e la spiaggia libera per i cani, nella zona di Gimarra, si dilata. A richiamare l’attenzione su Animalido è Enzo Maggi, presidente di Maredentro, l’associazione per la sicurezza dei bagnanti nelle spiagge libere: «La spiaggia a disposizione dei cani dovrebbe essere di circa 50 metri, ma la rete divisoria non esiste più e gli animali si muovono in un’area molto più ampia». Non è neppure chiaro se il cartello del Comune di Fano che, segnala la spiaggia dei cani, sia nel posto giusto o sia stato spostato da qualcuno. In ogni caso è stato appeso con delle corde su un palo inclinato, dall’equilibrio davvero instabile. E ancora Maggi: «Tutti gli animali dovrebbero avere il guinzaglio, in realtà molti sono lasciati liberi». «Manderò a controllare - assicura l’assessore al Demanio, Marco Paolini - e a ripristinare le delimitazioni. In ogni caso, i cani in spiaggia non possono essere lasciati liberi».

In realtà Animalido è destinata, secondo il Piano Spiagge, a passare da spiaggia libera a concessione. «Era stato fatto il bando - spiega Paolini - ma il vincitore, a fine luglio, ha comunicato la volontà di rinunciare. Ora spetta al dirigente indicare la procedura da seguire, ma ormai se ne riparla la prossima estate».

Difficile soluzione anche per la spiaggia dei cani data in concessione a Ponte Sasso e colpita dall’erosione. Un tratto di arenile di appena 30 metri, dove l’avanzare del mare rende la vita difficile ai due giovani gestori Matteo Garafoli e Stefania Fraboni. Appena c’è una mareggiata, sono costretti a togliere una delle quattro file da 10 ombrelloni della concessione. La coppia, per fronteggiare il danno economico che ne consegue, ha chiesto al Comune di recuperare la spiaggia persa, allargandosi di fianco, nell’area libera confinante. Una soluzione di difficile applicazione secondo l’assessore Paolini «perché c’è stato un bando che prevedeva certe condizioni e non si può cambiare. Capisco le difficili condizioni di sostenibilità economica, so che i gestori stanno lavorando molto bene, ma soluzioni a lungo termine mi sembrano difficili».

Aggiunge Paolini: «Quello che possiamo concedere, come avvenuto per tutti i concessionari colpiti dall’erosione, è consentire lo spostamento delle attività accessorie, nel caso specifico lo sgambatoio e i recinti, nella spiaggia libera». Paolini che comprende le esigenze dei concessionari, fa notare come gli Amministratori abbiano le mani legate per il fatto che «ad una costa molto dinamica e non in equilibrio, corrisponde un Piano spiagge rigido nel bilanciamento tra tratti in concessione e tratti liberi. In ogni caso, i fenomeni erosivi vanno mitigati trovando le risorse per la manutenzione delle scogliere esistenti».