Fano, sabato i funerali del bagnino eroe Pierluigi Ricci

La procura non ha disposto l'autopsia. L'uomo, 57 anni, è morta salvando due turisti ragazzini e il loro papà

Il corpo del bagnino eroe Pierluigi Ricci

Il corpo del bagnino eroe Pierluigi Ricci

Fano (Pesaro Urbino), 8 agosto 2017 - Si svolgeranno sabato 12 agosto alle 10 nella Chiesa della Gran Madre di Dio a Fano i funerali di Pierluigi Ricci, il bagnino che ieri mattina non ha esitato a gettarsi in acqua per salvare due ragazzini di 13 e 14 anni e il loro papà, ma lo sforzo per metterli tutti e tre in salvo è stato tale che il suo grande cuore ha ceduto. E' morto così 'Bigio', a pochi giorni dal suo compleanno: avrebbe compiuto 57 anni il 19 agosto.

In città già tutti lo chiamano eroe. Il Pm Bascucci a cui sono state affidate le indagini, già ieri sera aveva consegnato la salma ai familiari perché potessero disporre le esequie. Il pubblico ministero non ha ritenuto necessario svolgere l'autopsia sul corpo di Bigio perché le cause della morte erano già sufficientemente chiare, dopo i racconti dei testimoni. Erano da poco passate le 10 ieri mattina nella località balneare di Torrette di Fano quando è scattato l'allarme. In spiaggia sventolava la bandiera rossa perché il mare era quasi a forza quattro, ma quei due fratellini milanesi in vacanza con in genitori al camping Metauro sono comunque entrati in acqua a giocare con gli altissimi cavalloni (FOTO).

Al momento di uscire però si sono trovati in difficoltà perché la risacca li sbatteva sott'acqua portandoli al largo. Il primo a correre in loro soccorso è stato il papà, Giancarlo, ma anche per quell'uomo di 57 anni è stato difficile destreggiarsi in un mare in quelle condizioni, nonostante l'acqua non fosse poi così profonda a circa 20 metri da riva. Sono stati i bagnanti ad allertare il bagnino, un professionista del salvataggio con sette anni di esperienza, da tutti conosciuto come Bigio. Ricci non ha esitato neppure un secondo a tuffarsi anche perché il mare era troppo grosso per fare altrimenti. Infatti, chi in un secondo momento ha provato a prendere il moscone per aiutarlo, si è ritrovato cappottato a riva.

Dalla ricostruzione fatta dai militari della Guardia Costiera sembra che Ricci si sia tuffato una prima volta per salvare Matteo e Giada. Dopo averli portati a riva sani e salvi e affidati alle cure di altri due colleghi bagnini e di un vigile del fuoco fuori servizio, si è rituffato per soccorrere anche il papà che ora si trova ricoverato in osservazione al Pronto Soccorso di Fano. Uno sforzo grande che sebbene Ricci non abbia fatto da solo, gli è stato fatale.

Ha avuto un infarto che ne ha poi causato l'annegamento. Chi era lì con lui, quasi a riva, lo ha visto risucchiare dal mare che lo ha portato al largo. Lo hanno recuperato poco dopo, il suo corpo galleggiava quasi al limite delle scogliere. Senza sensi e con i polmoni pieni d'acqua. A nulla è servito il disperato tentativo degli amici bagnini e dei sanitari del 118 di rianimarlo. Lo hanno fatto per oltre 45 minuti e poi si sono dovuti anche loro arrendere all'evidenza.

La notizia della tragedia di Bigio si è diffusa in un lampo in città. Pierluigi “Bigio” Ricci, classe 1960, era infatti conosciutissimo a Fano perché ex titolare della storica drogheria Ricci nell'antico Borgo Cavour e già gestore alcuni anni fa di due ristoranti di pesce sul mare. Da sette anni aveva preso il brevetto di bagnino di salvataggio e da due era in forza all'associazione Maredentro che si occupa del servizio di sorveglianza delle spiagge libere fanesi.

“Ci eravamo sentiti alle 9.30 e mi ha detto che andava tutto bene. Poi alle 11 mi ha chiamato il responsabile del campeggio per dirmi che Bigio era in difficoltà. Quando sono arrivato stavano tentando inutilmente di rianimarlo da più di mezz'ora. Ci ho provato pure io per un altro quarto d'ora, ma ormai non c'era più nulla da fare” dice Enzo Maggi, presidente di Maredentro.

Un'eco, quella della tragedia, che però su quella spiaggia libera di Torrette si deve essere spenta subito dal momento che nel pomeriggio, poco distante da lì, altri 3 turisti milanesi (tutti uomini, quarantacinquenni) sono dovuti essere salvati dalla Motovedetta 800 della Capitaneria di Fano. Erano le 17 quando i militari li hanno trovati aggrappati alle boe che delimitano la zona balneabile a 300 metri dalla riva e li hanno portati in salvo. “Non ci stancheremo mai di lanciare questo appello ai bagnanti – la raccomandazione del comandante della Capitaneria di Porto di Pesaro, il capitano di fregata Silvestro Girgenti -: evitate di mettere in atto comportamenti poco prudenti che non solo mettono a rischio la vostra incolumità ma anche quella di chi materialmente vi viene a soccorrere. E' stato un comportamento assolutamente eroico quello di Ricci alla cui famiglia porgiamo le condoglianze. Esprimiamo poi grande solidarietà a tutta la categoria degli addetti al salvataggio per l'egregio lavoro che quotidianamente svolgono sulle nostre spiagge”. Tiziana Petrelli