Un bar e 40 anni di storia cittadina: «Ma gli iper ci hanno ammazzato»

Da Berto, il confessore dei ‘piatlet’: una torta per festeggiare un’epoca

La Borghetti Bugaron Band per i 40 anni di attività: Biagetti al centro con la moglie

La Borghetti Bugaron Band per i 40 anni di attività: Biagetti al centro con la moglie

Fano, 28 marzo 2015  - E’ il confessore dei ‘piatlet’, Colombo Biagetti. Da 40 anni, infatti, il titolare del Bar Berto sforna caffè e inforna i racconti degli abitanti di Borgo Cavour. Ne ha di storie da raccontare quel bar che lungo il perimetro esterno ha una fila di seggiole occupate dai giovanotti di una volta, che fumano e bevono liquori guardando il mondo girare. Sono passati otto lustri dal 25 marzo 1975, il giorno in cui Colombo ha ereditato una già allora storica attività familiare. «L’altra sera coi clienti e la Borghetti Bugaron Band abbiamo festeggiato i 40 anni di attività mia e di mio fratello – dice - perché prima, il bar era l’osteria di mia nonna». In tempo di guerra Ida Farabini, la mamma del babbo di Biagetti, aveva un’osteria in via Bovio, dietro la chiesa di Sant’Antonio, dove ora c’è l’Ikebana. «Faceva da mangiare per gli ufficiali e i sottufficiali – racconta il nipote -. Finita la guerra ha comprato qua e ha continuato con l’osteria. Poi nel 1949 ha passato l’attività a mio padre e mia madre che hanno continuato, ma con un bar, per 25 anni. Quando sono tornato dal militare, avevo 21 anni, una sera mio padre mi ha dato le chiavi e mi ha detto «se vuoi continui tu se no lo diamo via». Perché mia madre stava male e lui faceva il portiere in ospedale. Gli risposi ‘ci provo’. E ora sono 40 anni che ci provo».

Il bar Berto è rimasto un punto fisso in via Cavour. Lì dentro è cambiato poco niente. Tutt’intorno, invece... «In 40 anni è cambiato tutto moltissimo – dice -. I centri commerciali ci hanno dato una mazzata grossa. Anche perché 30/35 anni fa sotto Natale noi vendevamo 500 panettoni, facevamo 20milioni di vecchie lire tra torroni e compagnia bella. Cosa che adesso se vendi 5 panettoni e 8 torroni hai fatto successo. Ma è cambiata anche la gente. Prima nei vicoli dei piatlet c’erano solo i fanesi e venivano tutti qui. Adesso ci sono anche tanti extracomunitari. Per me questa ormai è ‘casa’ e i miei clienti sono di famiglia, mi raccontano tutte le loro cose... ho conosciuto gente straordinaria. E mi diverto tanto con loro».

Berto non è il bar dei vip, ma della gente comune. Tuttavia «una volta è venuto Alberto Tomba, nel ‘92 venne Sgarbi con un famoso antiquario fanese e poi è passato anche «chi è Tatiana» (ovvero Gabriele Cirilli, ndr)». Il ricordo più bello legato a questi primi 40 anni è il giorno in cui è nato il figlio. «Abbiamo chiuso la via – ricorda ridendo -. Allora si andava ancora in doppio senso in via Cavour ma ma per la festa che c’era non passava nessuno. Abbiamo messo fuori i tavoli, davamo da mangiare e bere gratis, c’era mio padre che tirava i gelati come al Carnevale e pure caramelle... è stata una serata indimenticabile il 30 giugno 80».