Fano, via i sigilli allo Chalet del mare. Ma guai a ballare

Resta sotto sequestro solo la consolle del locale

Fano, via i sigilli allo Chalet del mare. Ma guai a ballare

Fano, via i sigilli allo Chalet del mare. Ma guai a ballare

Fano, 5 giugno 2017 - Da ieri sera, con il dissequestro del bar e del ristorante, la vicenda dello Chalet del Mare esce dai canoni di un film da spy story, per rientrare nella normalità di una discussione che riguarda, fondamentalmente, un locale da ballo. Il più importante della città, luogo simbolo della movida cittadina, attrattore di persone provenienti sia dalla regione che da fuori, ma comunque e sostanzialmente un locale da ballo sulla spiaggia come ce ne sono diversi lungo la riviera.

A sbloccare la situazione, sulla scorta del ricorso presentato dall’avvocato dei gestori dello Chalet, Lorenzo Ruggeri, il gip Giacomo Gasparini che ha tagliato con un machete una storia che rischiava di debordare: il bar e il ristorante sono stati dissequestrati «e da oggi torneranno a lavorare oltre una decina di persone», dice Richard Mengucci. Resta sotto sequestro la consolle del locale: non si può fare musica, e quindi ballare, fino a quando la Commissione comunale, convocata per domani (presente il sindaco Massimo Seri), non eliminerà tutte le prescrizioni, molto delle quali già in atto e superate: da aggiungere alle norme anche la chiusura al traffico veicolare di tutta via del Moletto e cioè la stradina che da sotto il ponte dell’Arzilla arriva fino allo Chalet del Mare, al fine di far transitare i mezzi di soccorso e delle forzae dell’ordine.

Per il resto, vista la massa di persone che affollanno questi 500 metri di litorale soprattutto nella giornata di giovedì, dovrebbe essere tutto quanto a posto. All’amministrazione, che su questo fronte si è trovata sempre compatta e unita, occorrerà comunque fare un ulteriore passo: per giustificare i posti – circa duecento – contro gli oltre mille scontrini rilasciati, dovrà arrivare a dare una concessione temporanea di un tratto di spiaggia libera al fine di armonizzare la capienza ufficiale con quella reale perché la gente, soprattutto giovani, invadano d’estate anche l’arenile. Un vero formicaio umano. Comunque l’azione delle forze dell’ordine ha avuto lo scopo di mettere la parola fine ad una situazione che si trascinava da anni e che ora, dovrebbe trovare una soluzione definitiva.

Il locale, visto che il dissequestro è arrivato ieri sera sul tardi, avrebbe potuto comunque aprire, anche se senza musica. Se un paio di giorni fa a Richard Mengucci veniva da piangere, ieri sera quando ha ritirato l’atto di dissequestro del locale dal luogotenente Antonino Barrasso, un largo sorriso gli si è stampato in faccia. Fine della storia, anche se per mettere una pietra tombole su questa vicenda per la felicità dei ragazzi non solo di Fano, occorrerà attendere la fine della commissione di domani.