Fano, evasione fiscale, condannati tre imprenditori edili

Sentenza di primo grado per l'Operazione Carpentarius. Coinvolti due fanesi e un campano: a uno confiscati 1,2 milioni di euro

Operazione Carpentarius

Operazione Carpentarius

Fano (Pesaro e Urbino) 19 maggio 2017 - Condannati in primo grado tre dei quattro indagati per l’operazione “Carpentarius”. Due sono fanesi, l'altro campano. Nel dicembre 2014 le Fiamme Gialle del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pesaro avevano infatti portare alla luce il meccanismo fraudolento attuato da una fittizia 'cooperativa' di carpenteria edile che operava, di fatto, come una vera e propria impresa con finalità esclusivamente lucrative. Godendo, indebitamente, di benefici fiscali si poneva sul mercato a prezzi concorrenziali.

I finanzieri della Compagnia di Fano che hanno condotto le indagini coordinate dal sostituto procuratore Giovanni Fabrizio Narbone, avevano scoperto un'evasione fiscale di ricavi pari ad 16.971.758 euro e altri 3.644.352 euro di iva. In totale 20milioni di euro.  Così erano stati denunciati i 4 soci della truffa al fisco e contestualmente, già nel dicembre del 2014, il Tribunale di Pesaro aveva posto sotto sequestro preventivo beni per circa 3,6 milioni di euro nei confronti dell’amministratore fanese della cooperativa, un allora 50enne di Metaurilia ritenuto dagli inquirenti il principale ideatore della frode fiscale. Pochi giorni fa la sentenza di primo grado del giudice monocratico del Tribunale di Pesaro: Elisabetta Morosini ha condannato tre imprenditori per aver realizzato un’ingente frode fiscale pari a circa 20 milioni di euro, disponendo, altresì, nei confronti del principale promotore, la confisca “per equivalente” di una lussuosa villa, un’autovettura, rapporti bancari e quote societarie per un valore complessivo di oltre 1,2 milioni euro