Fano, svuota le macchinette dell'ospedale. Arrestato

Un 18enne romeno aveva racimolato 480 euro, ma è stato filmato

Le macchinette derubate

Le macchinette derubate.

Fano (Pesaro Urbino), 14 novembre 2017 - Un antifurto semplice ed efficace ha permesso alla polizia di arrestare in flagranza un giovanissimo ladro e recuperare la refurtiva sottratta. Il giovane avrebbe agito indisturbato se il derubato non fosse stato preventivamente più furbo di lui. Dopo l’ennesimo assalto subito, infatti, era già corso ai ripari il titolare delle macchinette che distribuiscono snack e caffè all’interno del Santa Croce. L’imprenditore era stanco di vedere sistematicamente scassinate le sue piccole casseforti (nell’ultimo anno era successo più volte) e volatilizzarsi i proventi del suo lavoro. Per questo aveva installato delle piccole telecamere in ciascuna macchinetta. Una videosorveglianza invisibile, che si aziona ogni volta che qualcuno apre, lecitamente o meno, il lucchetto che tiene serrate le casseforti. E così, domenica pomeriggio, l’imprenditore ha assistito in diretta al furto, guardando dritto negli occhi quel 18enne rumeno mentre sottraeva un’infinità di monetine. 

Erano da poco passate le 15 quando il 18enne, accompagnato da un connazionale 42enne, ha infilato una chiave passepartout nella prima delle 7 macchinette che ha svuotato, in vari reparti dell’ospedale. Neppure mezz’ora dopo i poliziotti della volante del commissariato di Fano, diretto dal vicequestore aggiunto Stefano Seretti, gli avevano già stretto le manette ai polsi per furto aggravato. Allertati dal proprietario della ditta, infatti, i poliziotti hanno aspettato che mettesse i piedi fuori dal padiglione B per fermarlo in flagranza. Nel borsello che il giovane aveva a tracolla, c’erano infatti 480 euro in monetine. Denunciato l’amico con lui, che però non compare in nessuna delle registrazioni recuperate dalle telecamere nelle macchinette. 

Ieri la convalida dell’arresto, in presenza di un interprete, dal momento che il 18enne non parla italiano. Era arrivato in Italia dalla Spagna pochi giorni prima, ufficialmente per trovare la madre a Frosinone. E’ grazie a lei se ieri non è stato processato per direttissima. L’avvocato d’ufficio Enrico Cipriani, infatti, ha dovuto chiedere i termini a difesa per la nomina di un difensore di fiducia. Così udienza rinviata a lunedì, con un nuovo legale che arriverà da Napoli. Nel frattempo il rumeno è stato rimesso in libertà e siccome era incensurato, il giudice non ha potuto neppure disporre il divieto di dimora nella nostra provincia, che era stato chiesto dal pm Valeria Cigliola.  Tiziana Petrelli