Cena non gradita, lei gli tira la pentola. Poi ecco i coltelli

I coniugi, entrambi sanguinanti, sono stati divisi dalla polizia

UN RING IN CUCINA Il violento litigio è scoppiato l’altro pomeriggio, intorno alle 18 (foto d’archivio)

UN RING IN CUCINA Il violento litigio è scoppiato l’altro pomeriggio, intorno alle 18 (foto d’archivio)

Fano, 2 dicembre 2016 - Prima le urla rabbiose, poi le grida di dolore. Nel mezzo rumori di stoviglie in frantumi. Preoccupati per il trambusto proveniente dall’appartamento accanto, sono stati i vicini di casa di una coppia di coniugi originari delle Mauritius residenti in una traversa di via Nolfi ad allertare, l’altro pomeriggio, la polizia. Quando gli agenti del Commissariato di Fano, diretto da Stefano Seretti, sono giunti in quell’appartamento del centro storico li hanno trovati entrambi sanguinanti. Si erano feriti l’un l’altra.

Lei aveva un taglio sul labbro superiore, che gli inquirenti reputano compatibile con il fendente di una lama affilata. Lui vari taglietti sul cuoio capelluto e un’ustione di secondo grado sul braccio sinistro. Sono stati gli agenti della polizia di stato ad accompagnarli entrambi, ma separatamente, in pronto soccorso, dove marito e moglie si sono incrociati senza potersi parlare, alcune ore dopo quella litigata furiosa. Sutura al labbro e 7 giorni di prognosi per lei, medicato e dieci giorni di prognosi per lui. Non erano ancora la 18 e stava già preparando la cena la 42enne mauriziana quando è stata aggredita dal marito 55enne. Questa è la versione di lei. Alterato dai fumi dell’alcol, lui non era d’accordo sul menù serale che gli aveva proposto la donna. Da questo «futile motivo», come indica il verbale della polizia, è scaturita una litigata che in quella lingua straniera ha raccolto poi le urla di altri rivoli di insoddisfazioni coniugali, tramutandosi in una fiume in piena di furia.

Lui nel bel mezzo di questo litigio, ha preso la prima cosa che gli è capitata davanti, un coltello che si trovava lì a portata di mano, ma per altri meno futili motivi. Lei allora, per difendersi dalla violenza del marito, avrebbe preso la pentola che stava bollendo sul fuoco e gliel’avrebbe lanciata addosso. La versione di lui differisce però in maniera sostanziale da quella della moglie. Secondo l’uomo sarebbe stata lei a venire alle mani per prima e lui di conseguenza a doversi difendere dall’ira della donna.

Ora spetta alla Procura presso il tribunale di Pesaro, che ha aperto un fascicolo per lesioni, reciproche, stabilire l’esatta dinamica dei fatti, al di là delle ruggini coniugali e delle reciproche accuse. Ad ogni buon conto, comunque, l’uomo è stato allontanato dal tetto coniugale, ed è ora ospite di alcuni parenti.