Permesso scaduto in Ztl, 8 multe. Ma il giudice di pace ne annulla 7

La mossa del legale: «Automobilista senza colpa, solo dimenticanza»

Via Spada, molte ‘stragi’ di multe  sono state fatte dalle telecamere proprio in questo punto

Via Spada, molte ‘stragi’ di multe sono state fatte dalle telecamere proprio in questo punto

Pesaro, 24 febbraio 2017 - Se non hai la memoria giusta per ricordarti quando scade il tuo permesso per entrare in Ztl e sostarvi, i casi sono due: o paghi, o ti scegli un buon avvocato e speri.

E’ quello che è successo – e gli è andata bene – a un pesarese che aveva sì la memoria corta, ma ha avuto la fortuna di scegliersi l’avvocato giusto. Si era beccato, il pesarese in questione, 8 verbali, tra agosto e settembre dell’anno scorso, perchè non si era accorto che il suo permesso di durata triennale era scaduto due giorni prima del primo verbale, risalente ad agosto 2016 ma notificatogli nel successivo novembre. L’automobilista ha pagato, su suggerimento del legale cui si è affidato, Edoardo Mensitieri, solo il primo verbale, e ha fatto ricorso per gli altri sette. In tutto, la cifra in ballo a suo carico era di 567 euro (81 euro di ciascuna multa moltiplicati per 7 infrazioni) al netto della prima multa che, invece, è stata, come detto, pagata.

Come ha fatto l’automobilista a farsi annullare quei sette verbali? Il legale (studio Di Loreto, Guardati e Mensitieri di Pesaro) riteneva illegittime le contravvenzioni irrogate dal Comune di Pesaro successive alla prima, dopo che l’automobilista aveva provveduto immediatamente a richiedere il rinnovo del permesso. Con sentenza del 14 febbraio scorso, il giudice di Pace di Pesaro D’Aloia, ha accolto i ricorsi proposti dall’avvocato Mensitieri. Sulla base di cosa? Il legale ha richiamato alcuni precedenti giurisprudenziali di altri tribunali e giudici di Pace, sostenendo che presupposto imprescindibile per l’irrogazione di una sanzione amministrativa è anche la sussistenza dell’elemento soggettivo costituito quanto meno dalla colpa, per cui le infrazioni successive alla prima erano da ritenersi illegittime e da annullare in quanto commesse in modo del tutto inconsapevole dall’automobilista che né della imminente scadenza del proprio permesso, né della prima violazione commessa, era stato tempestivamente avvisato dal Comune. Il giudice di Pace ha accolto in pieno la tesi difensiva del legale del malcapitato automobilista, tempestato da quella raffica di multe, annullando tutti i verbali impugnati, dopo che l’automobilista aveva invano richiesto al Comune di eliminare d’ufficio le sanzioni.

«E’ una sentenza questa – dice l’avvocato Mensitieri – destinata a cambiare l’atteggiamento dell’amministrazione comunale nei confronti dei cittadini titolari dei permessi in Ztl inducendola, si spera, ad inviare agli stessi avvisi di scadenza del titolo di accesso evitando che si accorgano della dimenticanza solo dopo aver ricevuto, a distanza di mesi delle infrazioni inconsapevolmente commesse, verbali di contravvenzione in serie».