Pinacoteca chiusa a Pasqua, la soprintendenza ci mette 20 giorni per scegliere il colore

Lavori in corso anche al Museo Archelogico, apertura a giugno

La Pinacoteca di Fano

La Pinacoteca di Fano

Fano, 12 aprile 2017- La scelta del colore delle pareti interne della Pinacoteca fa perdere tempo prezioso: dopo quasi venti giorni di confronto tra i due funzionari della Soprintendenza (uno responsabile dei beni monumentali, l'altro delle opere d'arte) per decidere se fosse meglio puntare sul grigio piuttosto che sull'ocra, a rompere gli indugi ci ha pensato il Soprintendente alle Belle Arti Carlo Birrozzi: la sua scelta, dopo il sopralluogo in Pinacoteca, è caduta sul tortora. Colore, tra l'altro, inizialmente indicato dai tecnici comunali. “Il tortora è certamente una tonalità molto elegante - commenta l'assessore alla Cultura Stefano Marchegiani- aspettiamo di vedere l'effetto finale quando saranno appesi i quadri alle pareti. Lo sforzo della Soprintendenza è stato quello di dare il massimo risalto alle opere d'arte e alla Pinacoteca che ora, grazie agli interventi eseguiti dal Comune, si presenta proprio bene”. Certo una maggiore celerità delle decisioni avrebbe consentito l'apertura della Pinacoteca per Pasqua visto che tra l'altro, domani, s'inaugura nella sala Morganti la mostra “Rinascimento segreto” curata da Vittorio Sgarbi. Lunedì comunque sono state smontate le impalcature e subito dopo Pasqua saranno sistemati i pannelli che ospitano i quadri. Quindi prima della fine di aprile apertura della Pinacoteca, mentre il Comune conferma giugno per la riapertura al pubblico del Museo Archeologico anche se la funzionaria archeologa della Soprintendenza delle Marche, Maria Gloria Cerquetti, è convinta che i tempi siano più lunghi. “I lavori sull'impianto di sorveglianza sono terminati venerdì scorso -assicurano dall'assessorato alla Cultura del Comune di Fano- e appena saranno pronte le nuove teche si potrà riaprire”.  Intanto in un altro cantiere per le opere accessorie all'A14, a ridosso della Flaminia, è emersa una seconda villa rustica romana, dopo quella già rinvenuta a Sant'Orso. Resti romani stanno emergendo anche a Serra Sant'Abbondio dove sono in corso i lavori di ampliamento del cimitero. “Resti che stanno riaffiorando - spiega Cerquetti - sotto le sepolture ritrovate del V e VI secolo dopo cristo”. an. mar.