Sicurezza, i carabinieri esortano ad installare più telecamere

Il comandante Falcucci: "Ci sono pochi comuni attrezzati. Fano ha un bel progetto che coinvolge i privati, ma non lo ha pubblicizzato". Il sindaco: "Sono stupito da queste affermazioni"

Il capitano Alfonso Falcucci

Il capitano Alfonso Falcucci

Fano (Pesaro e Urbino) 1 ottobre 2016 - La lotta alla criminalità è una corsa contro il tempo. Lo sa bene il comandante dei Carabinieri di Fano Alfonso Falcucci che richiama l'attenzione sul fatto che "la sicurezza reale non è quella percepita. C'è tanta indignazione in città, ma in realtà non è cambiato niente rispetto al passato". In pratica: di furti e rapine se ne parla solo di più, anche grazie alle moderne tecnologie che connettono più facilmente le persone tra loro. Tecnologie all'avanguardia indispensabili per la lotta alla criminalità, che però sembrano non rientrare tra le priorità delle amministrazioni del territorio coperto dal Comando Carabinieri di Fano. "Il problema enorme è che non abbiamo le telecamere – sottolinea Falcucci -. Ci sono pochi comuni attrezzati: Fossombrone è partito, Pergola è in fase di collaudo, Cagli e Mondolfo si sono dimostrate interessate. A Cartoceto di telecamere ce ne sono 6, ma ne funziona mezza. Nel nostro territorio o non ci sono o, se ci sono, non funzionano. Bisogna ricordarlo a chi ha questa responsabilità. Fano ha fatto un bel progetto per la videosorveglianza integrata, ma poi non lo ha portato avanti. Non è stato adeguatamente pubblicizzato>.

Falcucci ricorda che nel dicembre 2015 è stato messo a bando un progetto di videosorveglianza che era nel cassetto da anni e prevedeva l'acquisto da parte del Comune di un server centrale a cui collegare un pacchetto di telecamere (da collocare nei vari varchi della città) in grado di rilevare le targhe. Il bando vinto dalla ditta “Eurocom “ di Riccione dà inoltre la possibilità ai privati di ampliare il progetto pubblico di videosorveglianza acquistando, al prezzo conveniente ottenuto dall'amministrazione, telecamere intelligenti da piazzare in casa rivolte sulla pubblica via, aumentando così gli “occhi” sulla città. Un sistema in grado di identificare i criminali prima che si avvicinino alle abitazioni, ma anche di fungere da deterrente. "L'idea è partita da Fano – sottolinea Falcucci – poi Pesaro l'ha copiata e siccome sono più veloci... l'ha già recepita".

L'ennesimo smacco. "Se vogliamo contribuire alla sicurezza bisogna investire sulle telecamere – insiste Falcucci -. E' un dato di fatto che il 90% dei malviventi venga da fuori: i bancomattari arrestati a Jesi erano pugliesi, la banda delle truffe agli anziani di Bologna erano invece napoletani e tutti avevano operato anche da noi. Una volta si facevano le cinta murarie per difendersi, oggi basta mettere un occhio vigile, infallibile, che non si distrae e memorizza dati confrontandoli con le banche dati. Spero che le risorse comunali vengano dirottate presto sull'ampliamento del numero di queste telecamere intelligenti. Perché la video sorveglianza è ormai superata, dietro la telecamera che inquadra e basta ci vorrebbe un omino che stesse sempre lì a controllare cosa succede. E non c'è. Le scelte competono ad altri. E se l'amministrazione comunale ha deciso di destinare i soldi delle telecamere alla videosorveglianza della raccolta differenziata o a chi passa ai semafori col rosso... evidentemente ha intercettato quel tipo di problema. Io posso parlare per quello che conosco>.

"Mi stupiscono le affermazioni del comandante Falcucci, quando il progetto della videosorveglianza a Fano è stato condiviso con la Prefettura e le Forze dell'Ordine. Tanto più che l'intervento fatto nel 2016 da questa amministrazione non ha precedenti nella nostra città". Così replica il sindaco di Fano Massimo Seri, snocciolando i numeri delle telecamere attive in città. "Sono 16 telecamere totali – le elenca Seri -: 8 a Fano Sud, 2 a Sant'Orso, 2 in piazza Andrea Costa e 4 alla Stazione ferroviaria. Di queste... 6 le abbiamo riattivate noi perché c'erano, ma non funzionavano più da anni". A dirla tutta vanno aggiunte anche le 4 telecamere sul perimetro del comando della Polizia Locale, che controllano gli ingressi al centro storico.

Venti telecamere, quindi, ma solo 4 di queste sono in grado di rilevare le targhe e mandare così un alert alle forze dell'Ordine al passaggio di un'auto sospetta. Le altre registrano semplicemente le immagini. "Sono comunque tutte messe in rete nel server generale – spiega il comandante della Polizia Locale, Giorgio Fuligno -: non sono nate per rilevare le targhe ma se succede qualcosa abbiamo in tempo reale la registrazione. C'è sempre un vigile a controllarle. Comunque il 20 settembre abbiamo ricevuto un contributo dalla Regione per aumentare la videosorveglianza e stiamo mettendo a punto il progetto 'Adotta una telecamera' che consentirà ai privati di installare, a prezzo agevolato, telecamere collegate direttamente con noi". A Pesaro il sindaco Ricci ha già annunciato che lo farà presto. A Fano invece era già possibile farlo da mesi, ma nessuno sapeva niente. Perché? "Ce lo hanno consegnato a fine luglio – conclude Fuligno – ma la piattaforma ministeriale ci ha dato qualche problema. Aspettavamo che funzionasse perfettamente prima di lanciare la campagna informativa. Ad ogni modo qualcuno lo sapeva e abbiamo ricevuto disponibilità da alcune ditte".