Fano, funerali di Silvia Carloncini: "Il suo amore è il paracadute contro la morte"

Bagno di folla per l'ultimo saluto alla mamma paracadutista

Gramita la chiesa di San Paolo Apostolo

Gramita la chiesa di San Paolo Apostolo

Fano (Pesaro e Urbino), 21 febbraio 2018 - Sobrio e discreto come era lei. Per rappresentarla in pieno oggi è mancata solo la sua contagiosa solarità, al funerale di Silvia Carloncini, la 45enne fanese stroncata da un male misterioso la mattina di San Valentino nella sua casa di Bologna. Invece questo pomeriggio il cielo blu in cui Silvia è volata mercoledì per l'ultima volta, ha deciso di tingersi di nero e piangere anche lui le sue lacrime, nell'ultimo saluto alla mamma paracadutista. 

Nonostante la sua grandezza, la chiesa di San Paolo Apostolo al Vallato ha fatto fatica a contenere tutta la gente che vi si è riversata alle 15 per la mesta liturgia di commiato: amici di infanzia, parenti, colleghi giornalisti venuti anche da Bologna e tanti paracadutisti da Rimini, San Marino e Ancona. In prima fila il marito Massimo, il fratello e la sorella, il papà e la mamma di Silvia che non smetteva di guardare e accarezzare quella bara chiara sovrastata da un cuore di rose bianche con i nomi dei due figli: Eleonora di 5 anni e Pier Luigi che a breve ne compirà 7. Pochi fiori per Silvia ma tante opere di bene per ricordare quella giovane mamma che ha lasciato un segno nel cuore di tanti, grazie a tutto l'amore che era in grado di dare.

Lo ha sottolineato anche don Francesco Pierpaoli nella sua accorata omelia: "La morte di Silvia è un buco nero che si apre nella vita della famiglia, a cui non sappiamo dare spiegazione. Ma la morte non ha l'ultima parola, va affrontata intensificando l'amore. Perché l'amore è il paracadute contro la morte. I nostri cari non sono spariti nel buio del nulla. Ora Silvia è quell'amore che nella vita ha saputo generale come donna,moglie, madre. Un amore che ora dall'alto continua a custodire". 

ti.pe.