Stupro di Rimini, Butungu e il corso di cucina / FOTO e VIDEO

Guerlin Butungu aveva fatto formazione al ristorante La Perla. La Coop Labirinto: "Da quattro anni ci occupiamo di accoglienza migranti. Solidarietà alle vittime dell'aggressione"

La foto di gruppo al corso di cucina a cui ha partecipato anche Guerlin Butungu (foto Petrelli)

La foto di gruppo al corso di cucina a cui ha partecipato anche Guerlin Butungu (foto Petrelli)

Fano (Pesaro Urbino), 5 settembre 2017 - Oltre alle vittime della brutale violenza, a pagare lo scotto di quanto è accaduto a Rimini in una notte di ordinaria follia è ora la Cooperativa Sociale Labirinto che ha vinto più appalti per l’accoglienza degli immigrati nel nostro territorio. Nel mirino, soprattutto in rete, della rabbia (in alcuni casi xenofoba) di quanti avvertono un allarme sicurezza in provincia per la presenza sul nostro territorio dei quattro soggetti che si sarebbero macchiati di quest’orribile crimine.

«Da oltre quattro anni – si legge in una nota della Labirinto che opera nel territorio della Provincia di Pesaro e Urbino e province limitrofe dal 1979, negli ambiti socioeducativi, sociosanitari e della formazione – ci misuriamo anche con il tema dell’accoglienza dei migranti, prendendosi cura professionalmente di richiedenti asilo e rifugiati nei circuiti Cas e Sprar.

La Cooperativa esprime la sua solidarietà e profonda vicinanza verso le vittime delle aggressioni di Rimini. E condanna fermamente comportamenti illeciti e lesivi della libertà e dignità altrui. In riferimento alle conversazioni che si sono sviluppate online Labirinto ritiene che sia corretto esprimersi con cautela, valutando con attenzione le possibili conseguenze di quanto si dichiara, schierandosi a favore del bene comune e non contro qualcuno o qualcosa».

Ma la cooperativa non si scoraggia così come l’associazione ‘Forma e informa’ e il Ristorante La Perla di Fano che con essa hanno organizzato diversi corsi per operatori della ristorazione (il prossimo al via il 14 settembre) rivolti ai rifugiati.

Ai primi due ha partecipato anche Guerling Butungu, in particolare a quello della pasta fresca, tagliatella compresa. «Era un ragazzo per bene ed educato, più capace e sveglio di altri – raccontano Maurizio Calderigi e Danilo Contini – che ci teneva alla precisione. Unica eccezione in un comportamento irrepresensibile è che la sera in cui abbiamo festeggiato i diplomi ci siamo accorti che beveva molto. Si era sempre distinto dagli altri anche per essere sempre pronto a difendere noi insegnanti quando rimproveravamo qualcuno. Mai avremmo potuto pensare potesse fare una cosa del genere, se è vero che è stato lui. Ci è caduto un mito. Perché si era impegnato ad apprendere l’arte della ristorazione anche se basava tutta la sua vita sul pallone». Pur avendo giocato solo nel Csi Delfino Fano.

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