Va dal concessionario che gli vende una Fiat 500L rubata, truffato 37enne fanese

Nella trappola di un 34enne pugliese finisce anche il rivenditore.

L'auto rubata e ripulita

L'auto rubata e ripulita

Fano (Pesaro e Urbino) 21 giugno 2017 - Acquista una 500L usata da un concessionario, ma la polizia gliela sequestra. Disavventura per un 37enne fanese che si è trovato nel mezzo di una corposa indagine del Commissariato di Fano sulle truffe on line dai 170 a 17mila euro, che ha portato alla denuncia di 4 persone residenti in Piemonte Marche e Campania, tutte già note alle forze dell'ordine, tra i quali uno già coinvolto in altri 69 casi di truffa.

L'aveva acquistata in buona fede quella Fiat 500L Bianca, un rivenditore locale che, a sua volta, l'ha rivenduta al 37enne fanese. Pensavano entrambi di aver fatto un affare, ma nel frattempo le indagini del Commissariato fanese appuravano che l'auto era stata rubata a Taranto e "ripulita" tramite punzonatura chimica: un numero di telaio che è stato riferito ad una carta di circolazione anch'essa oggetto di furto, avvenuto a Roma, all'interno di un'autovettura dello stesso modello.

Così i poliziotti sono risaluti al modus operandi del truffatore che prevedeva, inoltre, l'applicazione di targhe false, relative alla carta di circolazione sottratta, perfettamente clonate tanto da trarre in inganno anche esperti venditori di auto. Per tutti i passaggi di proprietà venivano utilizzati, inoltre, documenti d'identità anch'essi abilmente falsificati riportanti le generalità di ignari cittadini. A seguito dell'attività investigativa degli agenti del Commissariato fanese, il truffatore che aveva venduto l'auto alla concessionaria locale, veniva identificato per un pugliese di 34enne già conosciuto alle Forze di Polizia per aver compiuto numerosi reati analoghi in tutto il territorio nazionale e segnalato all'Autorità Giudiziaria pesarese per i reati di truffa aggravata, ricettazione, sostituzione di persona e riciclaggio.

Assieme a lui altri tre denunciati. In tutti i casi le ignare vittime erano fanesi che, visionando gli annunci sul web, decidevano di acquistare prodotti di elettronica tra i quali un cellulare e due consolle per videogiochi di famosi marchi a prezzi che variavano dai 170 ai 250 euro. Contatti online e accordi telefonici, anche via sms e WhatsApp. Poi l'invio dei soldi tramite ricariche, unicamente su carte PostePay. Ma i prodotti non arrivavano mail.

Le indagini dei poliziotti appuravano anche la totale falsità dei riferimenti di tracciabilità del corriere segnalato dal venditore alla consegna del pacco contenente il bene acquistato, anche questo elemento è ricorrente nel modus operandi dei truffatori.

ti.pe.