Omaggio di Fano a Raffaello: la Predella in mostra a Torino

Nella Reggia di Venaria dal 26 settembre al 24 gennaio 2016 esposte 140 opere, in un allestimento curato da Gabriele Barucca e Sylvia Ferino: "Raffaello. Il Sole dell'Arte".

L'inaugurazione dopo il restauro

L'inaugurazione dopo il restauro

Fano (Pesaro e Urbino), 16 settembre 2015 - Uno dei più grandi artisti della storia italiana e del mondo in mostra a Torino nella Reggia di Venaria. C'è anche un pezzo di Fano nella mostra intitolata “Raffaello. Il Sole delle Arti”, che nasce dalla volontà di accostarsi al genio dell'artista urbinate da un punto di vista insolito, ovvero attraverso il suo impegno nelle “arti applicate”.

"Il fulcro della mostra (140 opere compresa La Muta di Urbino, ndr) è costituito da un nucleo di celebri capolavori di Raffaello - spiega Gabriele Barucca uno dei curatori assieme a Sylvia Ferino e un comitato scientifico presieduto da Antonio Paolucci -, che evocano il racconto della sua prodigiosa carriera artistica, le persone che ha conosciuto, le diverse città dove ha vissuto. A documentare gli anni della sua formazione è una scelta di opere dei maestri che hanno avuto un ruolo fondamentale, vale a dire il padre Giovanni Santi, il Perugino, il Pinturicchio e Luca Signorelli".

Per questo l'assessorato alla Cultura di Fano ha concesso in prestito ai curatori della mostra, la restaurata predella con “Storie della Vergine” del Perugino (pertinente alla tavola della “Madonna in trono col bambino e i santi”), opera nella quale pare ormai fuor di dubbio che abbia collaborato anche un giovane Raffaello Sanzio. Il dipinto, grazie al progetto “Meraviglie delle Marche” organizzato dalla Regione, era già partito nel 2011 per una prestigiosa mostra a Buenos Aires, ma dopo il rientro in Italia era stato preso in carico dalla Soprintendenza di Urbino (assieme alla grande pala d'altare “La visitazione” di Giovanni Santi) per il suo restauro. Qualcuno, allora, non aveva perso occasione per creare l'ennesima polemica nei confronti dell'ente, paventando l'ipotesi che la Soprintendenza non volesse restituirle alla città. Invece il 20 dicembre del 2013 l'allora assessore alla Cultura Maria Antonia Cucuzza, celebrò ufficialmente il ritorno di queste due importanti opere del Quattrocento nella loro collocazione storica e naturale: la chiesa di Santa Maria Nuova.

E' da lì che ieri mattina la ditta specializzata in trasporti di opere d'arte, l'ha prelevata (conservandola in una teca di legno rosso climatizzata) per portarla a Torino dove sarà visibile al mondo dal 26 settembre al 24 gennaio. In cambio l'assessore Stefano Marchegiani è riuscito ad ottenere dalla Venaria 3mila euro più Iva che il Comune di Fano investirà nel restauro di uno dei dipinti conservati nella Pinacoteca Comunale ed anche uno spazio promozionale per la città della Fortuna all'interno del Book Shop della mostra. "Per le richieste di prestito delle opere sono coinvolte le più importanti istituzioni museali italiane e straniere – conclude Barucca - come i Musei Vaticani, il Residenzschloss di Dresda, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, il Victoria and Albert Museum di Londra, gli Uffizi, la Galleria Palatina di Palazzo Pitti, la Galleria Nazionale delle Marche di Urbino..." e chiaramente i Musei Civici di Fano.