Spuntano i divieti di balneazione. Da Milano: "Ma cosa accade?"

Allarmati i bagnini di Lido e Gimarra. Preoccupazione e timori di Anna Marchetti

La spiaggia di Fano

La spiaggia di Fano

Fano (Pesaro e Urbino), 17 luglio 2014 - Piovono divieti di balneazione sulle spiagge di Fano. Da ieri i cartelli di divieto temporaneo sono spuntati anche nelle spiagge del Lido, il cosiddetto “salotto buono” della città, a seguito dell’ordinanza del sindaco per il superamento di alcuni parametri di legge alla foce dell’Arzilla. Il divieto temporaneo di balneazione — nel tardo pomeriggio di ieri non era stato ancora revocato — è stato esteso, a causa delle correnti marine, a 30 metri a nord e a 100 metri a sud del torrente Arzilla. E così, ieri mattina, tra lo stupore dei bagnanti locali e dei turisti in vacanza, hanno fatto bella mostra di sé, nel cuore della stagione estiva, i cartelli per il divieto temporaneo di balneazione.

Preoccupazione tra i concessionari di spiaggia convinti che i risultati delle analisi permetteranno già da oggi di rimuovere i cartelli. Se il divieto dovesse continuare allora sì che nascerebbero problemi. «Speriamo in un disagio temporaneo — si augura la titolare del Lido 3, Gianfranca Gambini — nell’interesse di tutti, non solo di noi operatori, ma dell’intera città». Le notizie, infatti, corrono e ieri mattina già arrivavano telefonate di milanesi per avvertire i loro parenti in vacanza a Fano del divieto di balneazione. «Perchè negli anni passati — si chiede il titolare del Lido 1, Matteo Cecconi — non è mai accaduto che si arrivasse al divieto di balneazione? Cos’è successo negli ultimi 2 anni? Ai turisti che arrivano a Fano per trascorrere qualche giorno di vacanza non è facile spiegare che c’è il divieto temporaneo di balneazione: non è un bel biglietto da visita per la città». «Se subiamo dei danni — aggiunge la titolare del Lido 2, Alessandra Franchini — chi ci risarcisce? Il problema, che esiste da 50 anni, va risolto a monte dell’Arzilla».

Di possibili soluzioni, soldi permettendo, si è parlato nell’incontro che gli assessori all’Ambiente, Samuele Mascarin, e al Turismo Stefano Marchegiani, hanno avuto martedì pomeriggio con gli operatori balneari. E’ stata presa in considerazione sia l’ipotesi di un depuratore sia quella, più realizzabile in tempi brevi, di scaricare le acque dell’Arzilla il più lontano possibile dalla riva. In attesa di soluzioni strutturali, a bagnanti, turisti e operatori non rimane che sperare che i parametri di balneabilità rientrino nei limiti stabiliti dalla legge e i divieti spariscano al più presto.

Non entrare in mare per uno o due giorni non crea eccessivi disagi se, però, il divieto dovesse permanere o riproporsi la situazione cambierebbe sia per i bagnanti sia per chi vive di turismo. Una situazione non bella per una città... che vuole puntare a detta di tutti sul turismo.

Anna Marchetti