Bruxelles, 3 ottobre 2012 - IL PARLAMENTO europeo non è solo quello che gira con la bacchetta in mano per punire i Paesi che non sono bravi e virtuosi. E’ anche quel luogo dove si decidono le politiche dell’intera unione europea per quanto riguarda la politica industriale, il turismo, la ricerca, le infrastrutture ed anche l’agricoltura. Deliberazione politiche ma che si traducono anche in flussi imponenti di soldi, miliardi e miliardi di euro di contributi. Un grande forziere che non tutti sanno come funziona e soprattutto come si fa ad attingere finanziamenti. Le Marche in questo momento hanno per diritto come rappresentare il presidente della regione Gian Mario Spacca e da qualche giorno un giovane politico rappresentante del Pdl: Mattia Tarsi, fanese, 29 anni, vicepresidente del consiglio provinciale di Pesaro. La settimana scorsa è stato nominato dal consiglio dei ministri nel comitato delle regioni dell’Unione Europea come membro supplente per le politiche agricole.
Subito un esempio concreto?
«Eccolo, di facile comprensione per tutti — dice Mattia Tarsi —: negli ultimi anni s’è molto parlato nel settore dell’agricoltura di prodotti geneticamente modificati. Adesso, invece, proprio nell’ultima riunione della commissione, la prima a cui ho partecipato, si è invece parlato del futuro del settore scegliendo come via di sviluppo quella biologica e questa strategia andrà avanti fino al 2020».
Cosa cambia per l’agricoltore dell’entroterra marchigiano?
«Che sopra il piatto l’Unione Europea metterà qualcosa come 4,5 miliardi di euro».
Quindi tanti soldi...
«Impossibile quantificare cosa potrà giungere alla nostra regione di questa gran massa di soldi. Però è certamente molto importante sapere che questi soldi, una volta che il parlamento ha deciso, verranno stanziati. Per questa ragione ho intenzione di aprire un portale al fine di far transitare tutte queste informazioni che secondo me sono importantissime».
Ma a chi, solo ai politici o a tutti?
«Naturalmente i referenti saranno quelli istituzionali e quindi regione, provincia e via dicendo. Ma secondo me sarà importante, almeno una volta ogni paio di mesi, incontrare i rappresentanti delle associazioni di categoria per illustrare le novità che arrivano dal parlamento europeo. Informazioni essenziali per capire i flussi di denaro che gireranno in determinati settori».
Nodo di queste ultime settimane sono le centrali a biomasse. Visto che occorre fare sempre i conti con Bruxelles, l’Europa che dice?
«Si ritiene — dice Tarsi — che l’Europa debba sviluppare e attuare una visione chiara in materia di bioeconomia, basati sui diversi segmenti della biomasse e dando preferenza all’utilizzo delle biomasse di secondo e terza generazione perché offre le migliori prospettive per il futuro. Per cui si arriverà alla definizione di una strategia chiara e precisa per l’intero territorio europeo».
Altri settori?
«Per esempio si parlerà fra un paio di settimana anche di turismo e quindi di relativi canali di finanziamento. Un’altra grande partita è quella riguardante lo sviluppo della cosiddetta banda larga che deve essere estesa a tutti i territori, anche montani. Siamo quindi fronte a stanziamenti finanziari di grandissima portata economica. Per questa ragione credo che sarà importante incontrare le associazioni di categoria al fine di far transitare informazioni importanti, sotto tutti gli aspetti: linee di sviluppo e conseguentemente anche le linee di credito».
 

Maurizio Gennari