Ucciso a 10 anni dalla meningite, il padre: “Custodiamo qui le ceneri di Francy”

Gianluca Maraschi parla della tragedia che ha vissuto la sua famiglia. Tante le manifestazioni di affetto: “Dalla gente di Orciano e anche dalla Juve” FOTO Il funerale del piccolo Francesco

Orciano, Gianluca Maraschi con in mano la fotografia del figlio Francesco, stroncato dalla meningite fulminante

Orciano, Gianluca Maraschi con in mano la fotografia del figlio Francesco, stroncato dalla meningite fulminante

Orciano (Pesaro e Urbino), 26 febbraio 2015 - Il 25 gennaio una rarissima forma di meningite fulminante ha strappato in poche ore all’affetto del suo babbo e della sua mamma il piccolo Francesco (foto), di appena 10 anni. I suoi genitori, però, continuano a stargli vicino e a tenerlo in casa accanto a loro. E’ la straordinaria e commovente storia d’amore che ci svela Gianluca Maraschi, il papà del bambino.

“Francy è qui con noi, con me e la sua mamma Roberta”, ci dice Gianluca, mentre tiene stretta una foto del suo bimbo e la voce tradisce una sofferenza interiore impossibile da descrivere appieno.

Cosa intende?

“Io e Roby abbiamo fatto la scelta della cremazione e ora le ceneri di nostro figlio le custodiamo qui a casa. L’urna è nella sua camera, insieme ai suoi giochi, alla maglietta del suo idolo Pirlo e a tutte le sue cose”.

Una scelta d’amore…

“Per tenere Francesco vicino, sempre. Un bambino non deve stare in un cimitero, ma accanto ai suoi genitori. Lo sa? Io e Roberta siamo tornati ad abitare in questa casa, dopo quel terribile 25 gennaio, solo quando ci hanno dato l’urna. Siamo rientrati tutti e tre insieme”.

 

Gianluca, quanto sono difficili le giornate?

“L’ho detto al termine del funerale che per noi iniziava la “non vita” ed è davvero così. Ma dobbiamo andare avanti, perché Francy desidera questo e a tal proposito c’è una cosa straordinaria che vorrei raccontarle”.

Certo, mi dica pure.

“Tre persone diverse negli ultimi giorni ci hanno riferito che il nostro bambino è comparso loro in sogno. E tutte e tre hanno aggiunto che era sorridente e che ha detto che non dobbiamo piangere, perché lui sta bene ed è vicino a noi. Mi consenta di aggiungere che tutta la comunità di Orciano è stata e continua ad essere fantastica. Vorrei abbracciare tutte le persone di questo paese, una ad una. L’affetto che ci dimostrano è incommensurabile. E abbraccio anche il Vescovo Trasarti che mi ha fatto una telefonata molto bella”.

E’ vero che si è fatta viva anche la Juventus?

“Sì. La società è venuta a conoscenza della nostra storia e della passione smisurata che mio figlio aveva per la Juve e ci ha spedito un gagliardetto con la scritta “A Francesco con simpatia” accompagnata dalle firme di Buffon, Pirlo, Tévez, Marchisio e Pogba”.

Il prossimo 15 marzo al suo bambino sarà intitolato il salone dell’oratorio…

“Questa decisione del parroco don Mirco Ambrosini ci ha commossi. Lo ringrazio di cuore e rivolgo un grazie enorme a tutti i componenti dell’oratorio, le cui attività piacevano tanto a Francy. Sarà una giornata molto emozionante”.

Cosa avete pensato lei e Roberta quando siete venuti a conoscenza del sospetto caso di meningite a Calcinelli dei giorni scorsi?

“Alla preoccupazione e al dolore che potevano provare i genitori di questa ragazzina; e abbiamo pregato perché ci fosse un finale diverso dal nostro. E’ la stessa sensazione che proviamo ogni qualvolta sentiamo parlare di questa malattia anche alla televisione. Vorremmo davvero – sussurra Gianluca stringendo ancora più forte la fotografia di suo figlio e guardandola con gli occhi innamorati di un padre - che Francesco fosse l’ultima vittima”.