Maltempo, nubifragio tra Fano e Mondolfo: famiglie evacuate a Ponte Rio

Devastato un intero arenile a Ponte Sasso. Case allagate, strade chiuse: è allarme (FOTO)

Maltempo, allagamenti a Ponte Sasso (Fano)

Maltempo, allagamenti a Ponte Sasso (Fano)

Mondolfo (Pesaro-Urbino), 27 luglio 2014 - Poco più di un’ora di pioggia e scatta l’emergenza allagamenti, nel territorio di Fano e Mondolfo (FOTO). Evacuate sei famiglie a Ponte Rio per l’esondazione di un torrente, sotto osservazione la foce del Cesano per la vicina presenza di un grande campeggio con circa mille persone. Per quanto riguarda Fano la situazione più grave si è verificata a Ponte Sasso con la distruzione, causa l’esondazione di Rio Crinaccio, di diversi stabilimenti balneari, l’allagamento di abitazioni private e numerosi appartamenti turistici e alberghi: un vero e proprio disastro che rischia di mettere definitivamente in ginocchio operatori turistici già in affanno per la crisi e un’estate latitante. Una vera e propria emergenza, quella che si è materializzata intorno all’ora di pranzo di ieri, che ha richiesto l’intervento della polizia municipale — a Ponte Sasso è stata chiusa la statale e deviato il traffico sulla Strada di Mezzo — e di diverse squadre dei vigili del fuoco arrivati anche da Pesaro e Senigallia in aiuto a quelli di Fano e degli uomini della protezione civile.

«Qui è un disastro — racconta Marco Mastrogiacomi di Bagni Alda —, l’esondazione di Rio Crinaccio ha fatto un disastro: la spiaggia non esiste più, si sono create voragini, i miei 250 ombrelloni con i relativi lettini sono finiti in acqua, mi hanno aiutato i clienti a recuperarli. Nei vicini bagni il fiume d’acqua ha portato via tutti i capanni, non abbiamo più i campi da pallavolo, né il bar, è rimasto solo il mutuo da pagare. La stagione è andata...Il sindaco non si è visto, l’assessore Paolini con cui ho parlato per telefono mi ha risposto che lui non è lo sfogatoio di nessuno e poi ci sono le responsabilità della precedente amministrazione, dell’assessore Mauro Falcioni e del sindaco Stefano Aguzzi. Qui oggi (ieri per chi legge, ndr) si è visto solo Mirco Carloni». Tra i primi ad arrivare nella zona, oltre a Carloni, il presidente del Consiglio regionale, Vittoriano Solazzi, e il responsabile della Confartigianato Fano Andrea Giuliani che, concretamente, chiama l’amministrazione comunale alle sue responsabilità: «Ci aspettiamo dal Comune e da Aset che intervengano tempestivamente per ripulire e risistemare l’area in modo da consentire agli operatori di ripartire al più presto.Vanno poi rimosse le cause che hanno portato all’esondazione del Rio Crinaccio».

«La situazione è disastrosa — commenta Carloni — non ci sono più scuse, il problema va risolto con la società autostrade il cui cantiere è ancora aperto. I lavori della terza corsia dell’A14 hanno aumentato il rischio idrogeologico perché è diminuita la permeabilità del terreno e con la pioggia il Rio Crinaccio, sotto la pressione dell’acqua, diventa una vera e propria bomba». Sotto pressione il neo assessore ai Lavori pubblici, Marco Paolini, che racconta di aver anche ricevuto minacce: «Non mi era mai capitato prima». Poi fa sapere che l’amministrazione Seri «si è già mossa con Società autostrade per avere spiegazioni sull’aumentata portata del Rio Crinaccio. Ci siamo confrontati con la Regione per la realizzazione, accanto al torrente, di un bacino di raccolta delle acque che entri in funzione quando aumenta la portata del Rio Crinaccio. Se non la realizzerà Società autostrade cercheremo di accedere ai finanziamenti europei». Paolini elenca le altre zone di Fano colpite dal maltempo: allagamenti della frazione di Caminate per l’esondazione di un fosso, in via Piscane, nella strada provinciale 45, in piazzale Amendola, nel sottopasso ferroviario un’auto è rimasta bloccata dall’acqua, colate di fango a Fenile. La gente e gli operatori protestano.