E Manuel abbatte le diversità giocando a bocce

L'atleta affetto da sindrome di Down primo in Italia a gareggiare con i normodotati nella categoria C senjores

Manuel De March gioca a bocce

Manuel De March gioca a bocce

Fano (Pesaro e Urbino) 25 giugno 2016 - Un sogno che si realizza. Un precedente che spalanca le porte all'inclusione nel mondo dello sport. Ha perso con onore la sfida in coppia sul campo di bocce Fib ma per Manuel De March è comunque una grandissima vittoria.

Perché il giovane fanese (tre volte iridato nel campionato italiano di bocce dei diversamente abili) domenica scorsa ha gareggiato, primo caso in Italia, in una gara regionale di normodotati seniores. Compagno di squadra del 20enne fanese affetto da sindrome di Down, ma già Alfiere della Repubblica ed eccellenza in diverse discipline sportive (a partire dal nuoto per arrivare alle bocce passando per il tiro con l'arco e il ballo), è Riccardo Campanelli un 12enne che è a sua volta un esempio di quanto lo sport sia in grado di abbattere ogni barriera. "Sono stato felicissimo di aver giocato con Manu – ha detto a fine gara Riccardo - non vedo l'ora di rifarlo".

Lui, Manuel De March, artista di mestiere e sportivo per passione, è un ragazzo di poche parole ma dai grandi fatti. Domenica lo attendeva un appuntamento importantissimo: confrontarsi, pari tra pari, con i normodotati, proprio come fece alla maturità dove volle essere trattato come tutti gli altri.

Si è svegliato tranquillo ieri Manuel. Per nulla intimorito dalla prova storica che lo attendeva. "Alle 8.30 colazione al bar della bocciofila di San Cristoforo – racconta mamma Romina Alesiani – dove lo attendeva Riccardo, di otto anni più piccolo, ma che da un anno si allena con lui. Riccardo è un ragazzino, ma adulto nel cuore e con genitori eccezionali". Campanelli ha appena terminato la seconda media e quando un mese fa Manuel si è confermato per la terza volta consecutiva campione italiano di bocce nel singolo (e nel doppio con Manuel Anniballi)... lo ha incoraggiato a sfidare l'handicap: "Manuel – gli ha detto -, vorrei giocare con te una partita vera. Anche se sei campione d'Italia, ti va di giocare con me?".

"Manuel è Down, Riccardo no – prosegue mamma Romina - ma il loro destino li ha uniti in un' avventura mai condotta prima da nessuno".

L'altra mattina alle 9 in punto erano a Novilara, insieme in campo per un torneo regionale Fib organizzato dalla Bocciofila di Lucrezia. "Riccardo giovanissimo bocciatore, Manuel esperto accostatore, non sbagliano – dice Romina - fanno diversi punti. Perdono la partita, in agonismo in categoria C, contro giocatori in campo da 50 anni. Ma questo evento sa comunque di favola. Manuel e Riccardo non hanno scritto la loro vittoria sul tabellone della piccola bocciofila di Novilara, ma direttamente nella storia dello sport italiano".

Una bella soddisfazione per la Alesiani. "La Fib è una delle pochissime società nazionali che hanno detto 'no' alla discriminazione verso atleti con disabilità cognitive. L'inclusione reale per i ragazzi Down non è più utopia. Sono felice e commossa perché nel 2012 mio figlio fu escluso dalle competizioni Fitarco perché Down".

"E' un doppio valore quello di Manuel – conferma Andrea Evangelista, presidente regionale Fib - perché non solo si è appassionato alla nostra disciplina e gioca ora coi normodotati, ma come valore aggiunto è in coppia con un under 15. Ed anche questo è un primato".