Salvò la vita a un 18enne, premiato il maresciallo eroe

Onoreficenza al valor civile per Domenico Pellegrino

Il maresciallo Domenico Pellegrino, comandante della stazione dei carabinieri di Mondolfo

Il maresciallo Domenico Pellegrino, comandante della stazione dei carabinieri di Mondolfo

Mondolfo (Pesaro e Urbino), 17 aprile 2015 - E’ riuscito a salvare un 18enne bloccandogli il braccio un istante prima che si infilasse un coltello con la lama di quasi 20 centimetri nell’addome. Per quel gesto, tempestivo ed eroico, ora la giunta mondolfese ha votato all’unanimità la proposta di conferirgli un’onorificenza al valor civile. Destinatario di questo riconoscimento è il maresciallo Domenico Pellegrino, comandante della stazione dei carabinieri di Mondolfo.

I fatti risalgono all’8 dicembre del 2014: sono le 2 del pomeriggio quando al 112 arriva una telefonata da un cellulare: «Mi ammazzo», seguita dal classico segnale acustico della chiamata interrotta. L’operatore dell’Arma identifica il numero e lo compone. Dall’altra parte la voce di un giovane che ripete: «La faccio finita».

Il militare cerca di tenerlo in linea il più possibile e di tranquillizzarlo. Lì per lì il ragazzo pronuncia qualche altra frase, poi attacca e non risponde più. Quei pochi attimi sono comunque sufficienti ai carabinieri per identificare il proprietario dell’utenza (un senegalese 18enne residente a San Costanzo) e anche per localizzare l’area servita dalla cella del gestore telefonico.

Parte una corsa contro il tempo che vede impegnate unità di San Costanzo, Marotta, Mondolfo e Fano, che prima si dirigono al domicilio risultante dai dati della compagnia di telecomunicazione (scoprendo però che il giovane non abita più lì) e poi battono a tappeto tutte le case comprese nel perimetro della cella.

Alle 17 la svolta: il maresciallo Pellegrino entra in un palazzo in piazza della Vittoria e chiede se conoscono l’africano. «Sì, abita nella mansarda di questo stabile» è la risposta. Il comandante fa le scale più in fretta che può e raggiunto l’ultimo piano bussa con veemenza. La porta si apre e davanti a lui compare un giovane di colore che prima lo fissa e poi si gira di scatto, compie un balzo verso il divano, afferra un coltello da cucina con la lama di 18 centimetri e fa per infilarselo nella pancia. Il maresciallo in quello stesso attimo si catapulta su di lui e riesce a bloccargli il braccio.

Seguono momenti concitati: la lama del coltello, ancora stretto dal senegalese, scivola pericolosamente verso il palmo di Pellegrino, il quale urla chiedendo aiuto, finché in suo soccorso arrivano due colleghi che lo aiutano a disarmare il 18enne, strappato alla morte dal tempismo e dal sangue freddo del maresciallo.

«Si attesta – è scritto nella delibera dell’esecutivo mondolfese – il grande atto di coraggio e di immensa generosità compiuto da Domenico Pellegrino, per avere, nell’ambito di un’azione condotta dall’Arma, con fulmineo gesto, salvato la vita a un giovane della vicina San Costanzo che minacciava il suicidio, bloccando, con disprezzo del personale pericolo, l’arma bianca che l’uomo tentava di rivolgere contro sé».