Marotta, allarme legionella: controlli a tappeto

Per ora gli accertamenti hanno dato esito negativo

La palazzina turistica ‘Vela Torre’ di Marotta (Pesaro e Urbino): in un appartamento è stata accertata la presenza del batterio “legionella Pneumophila”

La palazzina turistica ‘Vela Torre’ di Marotta (Pesaro e Urbino): in un appartamento è stata accertata la presenza del batterio “legionella Pneumophila”

Marotta (Pesaro e Urbino), 27 ottobre 2014 - E’ in corso un attento monitoraggio a Marotta, dopo l’accertamento della presenza di elevate concentrazioni di “legionella Pneumophila” nelle condutture di uno dei 24 appartamenti della palazzina turistica ‘Vela Torre’.

Per fortuna, al momento, tutti i risultati sono rassicuranti: le verifiche sull’acquedotto comunale e sulla rete d’arrivo all’immobile, infatti, continuano a dare esito assolutamente negativo e, per ora, il batterio non è stato riscontrato in nessun’altra unità abitativa dello stabile, utilizzato perlopiù d’estate.

L’attenzione, comunque, rimane altissima perché le infezioni da “legionella” possono procurare gravi danni polmonari, neurologici e cardiaci con esiti persino letali (il tasso di mortalità oscilla dal 5 al 15%). Il tema, per altro, è quanto mai di attualità nazionale, visto che nell’ultimo mese se ne sono riscontrati 6 casi a Bresso: uno mortale, uno con il paziente ancora in gravi condizioni e gli altri quattro in via di guarigione; tutti, è bene precisarlo, riguardanti ultrasettantenni affetti da varie patologie.

Proprio gli anziani e gli immunodepressi, infatti, sono i soggetti più a rischio. Il batterio prolifera a temperature tra i 25 e i 42 gradi in situazioni di acqua stagnante e l’infezione non si trasmette da persona a persona, né attraverso gli alimenti, ma esclusivamente attraverso l’inalazione di acqua vaporizzata. Non esiste, dunque, nessun tipo di rischio per l’uso dell’acqua per scopi alimentari, ma nonostante ciò, il sindaco di Mondolfo Pietro Cavallo ha emanato un’ordinanza che prevede tra le altre cose “il divieto di utilizzo dell’acqua proveniente dai rubinetti dell’appartamento di via Cristoforo Colombo 171 interno 2”, quello, cioè, nelle cui condutture è stata accertata la presenza del batterio.

Ordinanza che non verrà revocata – puntualizzano dal Comune – finché la proprietaria dell’appartamento (una signora residente a Cinisello Balsamo, sentitasi male dopo essere rientrata in Lombardia dalle Marche, ndr) non avrà fatto eseguire i necessari interventi di bonifica e le analisi non ne dimostreranno l’efficacia”.