Monsignor Trasarti: “I poveri italiani non fanno notizia, non arrivano col barcone”

Intervista virale. E il vescovo di Fano non smentisce nulla.

Monsignor Trasarti con Papa Francesco

Monsignor Trasarti con Papa Francesco

Fano (Pesaro e Urbino) 28 aprile 2016 - “I poveri italiani non fanno notizia, non arrivano col barcone”. Oltre duemila visualizzazioni in poco più di due giorni ed ora rischia di diventare virale l'intervista 'choc' rilasciata dal vescovo Armando Trasarti al quotidiano online “La Fede Quotidiana”, un progetto editoriale che ha l’obiettivo di far circolare notizie in lingua italiana sul mondo cattolico, provenienti da tutti i continenti.

In città abbiamo imparato a convivere con la schiettezza del nostro vescovo, ma le sue parole hanno stupito gli internauti italiani che hanno cominciato a farle rimbalzare sul web accompagnandole da commenti di approvazione.“E’ giusto occuparsi dei migranti, ma con la stessa incisività si parli anche dei poveri di casa nostra” si legge tra le altre cose dette da Trasarti. E ancora “La mia sensazione è che spesso dietro tanta apertura verso gli immigrati, assieme alla generosità, si nascondano interessi economici. Giochini strani dei professionisti della immigrazione, di chi ne ha fatto e ne fa un business come si è visto in alcune realtà italiane. Sembra che talvolta gli immigrati siano diventati un buon affare”.

Ieri mattina, raggiunto telefonicamente a Perugia, monsignor Trasarti ha confermato quelle parole.

Non ha paura che possano essere facilmente strumentalizzate dai predicatori dell’odio di razza?

"Il discorso può essere rubato ma io non sono di quella parte – ha replicato il vescovo di Fano Fossombrone Cagli Pergola -. E non discuto il Papa che riguardo al problema migratorio chiede perdono per le nostre durezze di cuore... Ma lo dice la Scrittura: aiutare i lontani senza dimenticarsi dei vicini, anzi badando prima a loro. Altrimenti rischiamo di rendere un cattivo servizio proprio ai migranti".

In che senso?

"L'italiano non è razzista. Ma bisogna ricordarsi che i poveri sono tutti uguali, altrimenti può sorgere il razzismo di ritorno. Alcune volte noto un certo sbilanciamento nei confronti degli stranieri che non sempre, purtroppo, si mostrano grati dei sacrifici che vengono fatti. Ora che la povertà in Italia aumenta occorre maggiore equilibrio, ci vuole per i poveri di casa nostra la stessa attenzione di coloro che arrivano da fuori. Altrimenti gli italiani che non se la passano bene, alla fine detesteranno i migranti. A me la xenofobia fa paura. Ma anche dal popolo cattolico inizio a sentire 'danno solo agli altri'. La politica vada di pari passo"

In che modo?

"Deve farlo presto. Nella nostra diocesi i poveri italiani sono in crescita. Lo vedo nelle strutture caritatevoli: abbiamo le mense e le case piene. E allora non comprendo l'ottimismo di chi ci governa. La politica deve sbrigarsi perché la gente si suicida per la fame e per il lavoro che non trova. Da qualche parte sento dire che dobbiamo dare luoghi di culto agli islamici. Va bene. Ma l'Italia deve ragionare anche sul fatto che il principio della libertà di culto va rispettato anche verso i cristiani quando vanno nelle terre loro. Altrimenti la sensazione è che dietro tanta apertura verso gli immigrati si nascondano interessi economici".