Muore in un incidente ex calciatore del Mondolfo

Leandro Temporini, padre di due figli aveva 40 anni. Militò anche nella Pergolese

Leandro Temporini

Leandro Temporini

Mondolfo (Pesaro), 25 febbraio 2016 - Leandro Temporini, di anni 40, calciatore argentino per diverse stagioni anche in compagini della nostra provincia, è deceduto sabato scorso verso le 17, in un incidente stradale al km 22, Route 20 in Malagueno. Temporini, nativo di Villa Carlos Paz, si trovava a bordo di una Chevrolet-Sonic di colore nero, quando dopo aver perso il controllo dell’auto è uscito dalla careggiata, perdendo la vita. Leandro Temporini era arrivato in Italia, indossando la maglia della Sambenedettese nella stagione sportiva 2000/01, poi un anno a Sassoferrato e da lì dal campionato 2002/03 a Mondolfo, con due tornei in Promozione e poi in Eccellenza, poi era ritornato nel suo paese natio. «Un ottimo giocatore – ricorda l’ex segretario del Mondolfo di quelle stagioni, Franco Clini – ma anche un bravissimo ragazzo, tant’è che gli abbiamo all’epoca affidato il compito di istruire anche i nostri giovani. Questa mattina mi ha mandato un messaggio il nostro ex preparatore dei portieri Nicolini avvertendomi della disgrazia e sono rimasto profondamente colpito, era ritornato dopo l’esperienza italiana in Argentina».

«Era un centrocampista di grande carisma e qualità – ricorda l’attuale diesse della Pergolese Giorgio D’Innocenzo – era il leader in campo, lo segnalai io al Sassoferrato, ho saputo purtroppo della disgrazia e sono rimasto veramente male, era una brava persona, un ragazzo eccezionale, faceva gruppo, mi ricordo che di lui mi parlò il portiere Cortizo, pure lui argentino che giocò a Pergola. Anche un mese fa ci siamo sentiti sui social, mi chiedeva del Mondolfo calcio e della Pergolese e dei suoi ex compagni di gioco, mi diceva che aveva avuto due figli dalla moglie argentina. Il mondo del calcio dilettantistico è in lutto». «Per quello che potevo – sottolinea l’ex trainer del Mondolfo Giampiero Ciacci che l’ha avuto in squadra per due anni – ho fatto sentire la nostra vicinanza alla famiglia, tramite i social ho parlato con la moglie, ho voluto trasmettere a lei e ai due figli tutto quello che di positivo ha lasciato da noi. Era una grande uomo, corretto, che ha trasmesso i valori sani dello sport. Ci sentivamo spesso: il nostro era un rapporto di stima reciproco».