Venerdì 26 Aprile 2024

Funerali del piccolo Francesco morto di meningite, l'intero paese si commuove

Più di mille persone in chiesa. Lancio di palloncini bianchi dai i suoi amichetti dell’oratorio (FOTO)

Funerale del piccolo Francesco Maraschi morto per meningite (foto Franceschetti)

Funerale del piccolo Francesco Maraschi morto per meningite (foto Franceschetti)

Orciano (Pesaro Urbino), 29 gennaio 2015 - Una nuvoletta di palloncini bianchi liberati verso il cielo e un applauso lunghissimo, commosso, struggente, hanno dato oggi pomeriggio l’ultimissimo saluto (FOTO) terreno al piccolo Francesco Maraschi, il bimbo di 10 anni e mezzo di Orciano stroncato domenica mattina, nel giro di pochissime ore, da una rara forma di meningite fulminante contro la quale i medici dell’ospedale Santa Croce di Fano hanno lottato facendo tutto il possibile, senza riuscire a salvare questa giovanissima vita.

I palloncini erano quelli che hanno preparato i suoi amichetti dell’oratorio, ciascuno dei quali aveva attaccato un pensiero, una frase tenera per “Cesco”, come lo chiamavano affettuosamente i compagni; e l’applauso è stato quello di un intero paese, che si è letteralmente fermato per esprimere la propria vicinanza alla mamma di Francesco, Roberta, al babbo Gianluca, al fratello Matteo, alla sorella Michelle, ai nonni materni Giuseppe e Marzia e al nonno paterno Enrico.

La grande chiesa parrocchiale di San Cristoforo, dove alle 15 è iniziato il rito funebre celebrato da don Mirco Ambrosini, non è stata sufficiente a contenere tutti: più di mille persone. E in mezzo alla folla, tanti, tantissimi coetanei di Franci: oltre ai compagni di quinta elementare, i suoi amici di calcio appartenenti all’Asd Della Rovere (Francesco giocava da attaccante nella squadra “Pulcini”) vestiti con la divisa di sociale, quelli di piscina e del catechismo, molti dei quali non ce l’hanno fatta a trattenere le lacrime. Rivolgendosi a loro, ai genitori del piccolo Maraschi e all’intera comunità, don Mirco ha detto: “Francesco è nell’abbraccio di Gesù vivo. La morte non ha alcun potere su di lui”.