Eroina tagliata male, giovane finì in overdose: presi i due corrieri delle droga

Sono stati arrestati dai carabinieri dopo un lunghissimo pedinamento in treno sulla linea Fano-Milano

Un’iniezione di eroina (Foto di repertorio Fornasari)

Un’iniezione di eroina (Foto di repertorio Fornasari)

Fano (Pesaro e Urbino), 28 luglio 2014 – I carabinieri hanno arrestato due corrieri con 200 grammi di eroina. Nei primi di maggio di quest’anno un 22enne di San Lorenzo in Campo, dopo aver assunto una dose di eroina tagliata male era entrato in overdose mentre era alla guida della propria autovettura. Il malore aveva fatto perdere il controllo del mezzo che era finito in fondo a un burrone. Ritrovato dopo 24 ore in condizioni disperate era stato ricoverato in prognosi riservata.

Immediatamente erano scattate le indagini per risalire all’identità dello spacciatore. Si è scoperto che l’eroina giungeva a Fano da Milano, piazza di riferimento per le droghe pesanti. I carabinieri della Stazione di San Lorenzo in Campo e il Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Fano hanno concentrato le attenzioni su un cittadino tunisino visto spesso incontrarsi con i pusher nel frattempo tratti in arresto.

Il magrebino, insieme a un cittadino palestinese, era solito recarsi in treno una volta ogni due settimane nel capoluogo lombardo. Intuendo che la “trasferta” fosse finalizzata al reperimento di droga da rivendere dopo un “generoso” taglio con sostanze spesso nocive nella zona del Fanese, i militari hanno deciso di intervenire per fermare i due stranieri sulla via del ritorno.

Al termine di un lunghissimo pedinamento, Fano-Milano andata e immediato ritorno, i due corrieri, giunti a destinazione, sono scesi dal treno per poi incamminarsi, ognuno per proprio conto, verso l’uscita. Una volta bloccati e sottoposti a perquisizione, nello zainetto sono stati trovati 5 ovuli contenenti “eroina”, di ottima qualità, del peso complessivo di circa 200 grammi. B.K. 28enne palestinese e H.H. 32enne tunisino sono stati tratti in arresto e condotti nel carcere di Pesaro a disposizione dell’autorità giudiziaria.