Pokemon Go, la caccia è aperta anche di notte

Ragazzini scatenati e residenti insonne a San Giorgio di Pesaro

Pokemon Go

Pokemon Go

San Giorgio di Pesaro, 23 luglio 2016 - «DEV’ESSERE QUI». «No, è più in la». «Si sta spostando, eccolo, lo vedo». «Stavolta non mi scappa». Scossa dal sonno nel cuore della notte da un gruppo di persone, almeno 4 o 5, assembratesi sotto casa sua per catturare un pokèmon. Incredibile ma vero: è successo ad una ragazza di San Giorgio pochissimi giorni fa. «Erano le tre del mattino – racconta Ugo, giovane orcianese – quando questa mia amica è stata svegliata di soprassalto dalle frasi concitate e ripetute che provenivano dall’esterno dell’abitazione. Lì per lì ha anche avuto paura, poi si è resa conto che erano voci di ragazzini e siccome non la smettevano si è affacciata per chiedere cosa stessero facendo, vedendoli tutti col telefonino in mano, intenti a guardare nello schermo illuminato. Morale della favola: l’app Pokèmon Go indicava la presenza di un mostriciattolo da catturare proprio intorno a casa della mia amica».

POKÈMON Go è il gioco per smartphone lanciato nelle settimane scorse, diventato già una mania planetaria, col quale, utilizzando il gps e la fotocamera, si devono trovare e acchiappare i pokèmon, famosi ‘esserini’ dei videogame. Insomma, l’umano deve vagare per il mondo (quello vero) per acciuffare questi personaggi della fantasia. «Quattro giorni fa nel primo pomeriggio – riprende Ugo – stavo passando con la mia macchina in una strada secondaria del paese quando ho visto un’auto ferma con le 4 frecce azionate sul lato destro della carreggiata. Poiché lì intorno ci sono solo campi, oltre ad una piccola edicola sacra, mi sono preoccupato. O il conducente ha avuto un malore o ha dei problemi al mezzo, ho pensato scendendo per sincerarmi della situazione. Sia dentro che intorno al veicolo non c’era nessuno; la mia ansia è cresciuta, poi, all’improvviso, da dietro l’edicola è sbucato un ragazzo con lo sguardo fisso sul display del suo smartphone che alla mia domanda su cosa stesse succedendo mi ha risposto: ‘in questo punto ci sono molti pokèmon’. Insomma, anche lui era alle prese con l’app del momento. Pur di catturarne uno si è messo alla ricerca di questi pupazzetti virtuali girando in macchina. Credo sia una moda pericolosa».Considerazione sacrosanta, visto che la ‘febbre’ per il Pokèmon Go sta distraendo moltissimi pedoni e automobilisti, e consce di ciò alcune polizie straniere sono già corse ai ripari ribadendo che è assolutamente proibito giocare con lo smartphone mentre si è alla guida di auto, moto e bici.

Intanto, la ‘Pokèmon Go mania’ ha causato la prima multa anche in Italia: a pagare la somma di 210 euro saranno due ragazzi veneti di 20 e 19 anni  trovati a girare in scooter senza patente e assicurazione alle 5 del mattino, hanno detto ai carabinieri di essersi dimenticati dei documenti perché si erano svegliati all’alba per cercare i pokémon.