Pronto soccorso di Fano, un'emergenza continua

Ecco le novità apportate dalla nuova equipe: giovane e con una forma mentis anglosassone

Il dirigente Giancarlo Titolo

Il dirigente Giancarlo Titolo

Fano (Pesaro e URbino) 6 aprile 2016 - "Chi mi spiega perché in un sistema sanitario civile una persona che arriva al pronto soccorso alle 5 di mattina di lunedì deve aspettare il medico che attacca alle 8? Se nel frattempo qualcuno si sente male, ci deve lasciare le penne?". Ha suscitato molta preoccupazione e una ridda di critiche contro la Sanità fanese il post scritto da un cittadino sulla pagina Facebook 'La Fano che ci piace non ci piace' e cancellato alcune ore dopo per la 'pesantezza' di alcuni commenti. Abbiamo girato la domanda al responsabile del Pronto soccorso di Fano, Giancarlo Titolo.

"Le esigenze di un Pronto Soccorso come quello di Fano prevedono la presenza di un solo medico di notte, che si deve occupare della Medicina d'Urgenza sub intensiva (8 posti letto), dell'Osservazione Breve Intensiva (Obi, 6 posti letto) e dell'Osservazione Temporanea (soggetti critici, post critici e stabilizzati). In pratica un reparto. Il signore era un codice verde e gli infermieri gli avranno detto che siccome il medico era impegnato con pazienti che meritavano maggiore attenzione, avrebbe dovuto aspettare le 8 quando tra le due sale e tutto quello che c'è dietro, sono in servizio 3 medici".

Quotidianamente vi piovono addosso critiche.

"Tutti sono pronti a creare allarmismo in Rete per una minima attesa. Ma in realtà nel 2015 il Pronto soccorso di Fano ha avuto 36mila accessi e circa14 proteste all'Ufficio relazioni con il pubblico. Di questi, grossi casi di errori clinici non ci sono: un paio di episodi sospetti ma questo è considerato fisiologico. Il problema invece è che siamo invasi quotidianamente da richieste che non ci competono. Il 70% degli accessi sono codici verdi di cui si dovrebbero occupare i medici di medicina di base. I codici rossi invece sono il 9%. Infine nota positiva: i codici bianchi da noi sono il 7% perché gli infermieri del triage sono 'più severi' della media nazionale (14%) e ciò fa risparmiare i soldi del ticket ai pazienti".

Qual è la durata media di attesa?

"Nell'ultimo anno siamo passati da 120 minuti a 75 per i codici verdi (con presa in carico passata da 112 minuti a 90) e da 75 a 43 per il giallo (con durata intervento sceso da 324 minuti a 265). Quindi la situazione è notevolmente migliorata. E' solo la percezione ad essere peggiore. Perché i numeri sono questi e trasparenti. Abbiamo infatti installato anche una lavagna elettronica in sala d'attesa in cui i pazienti possono monitorare la nostra attività: dagli accessi nelle ultime 24 ore all'attività dei medici nelle due sale>.

Un approccio di tipo anglosassone

"Esattamente. Un approccio che si traduce in maggior sicurezza per il paziente ed è dovuto al fatto che ora siamo un'equipe giovane, dai medici, tutti preparatissimi, al primario Stefano Loffreda fino al direttore generale Maria Capalbo. Abbiamo cambiato il software ed ora ogni passaggio è tracciato; abbiamo installato telecamere a circuito chiuso per la sorveglianza dei pazienti perché, ammettiamolo, la struttura labirintica non agevola; abbiamo istituito orari di visita che può sembrare una restrizione inutile ma tanta gente in giro intralcia il lavoro".