Monte Giove (Pesaro-Urbino), 27 agosto 2012 - Non ci poteva essere un modo più tenero per dare l’ultimo saluto ad Alessandro Conti, il 26enne di Ancona morto venerdì scorso all’ospedale di Torrette dopo che era stato colto da malore mentre faceva alcune prove di apnea.

Il convento dei camaldolesi di Monte Giove di Fano – al quale la famiglia da qualche tempo si sentiva legata – ha dato alle centinaia di persone intervenute l’atmosfera di raccoglimento e di spiritualità, di pace per ricordare un giovane strappato alla vita in una maniera così inattesa e dolorosa. Sul sagrato della chiesa dove era deposta la bara, semplice nella sua essenzialità, si sono alternati interventi, musiche, poesia che hanno dato espressione a una funzione laica piena, al tempo stesso, di religiosità.

Oltre ai parenti, presenti numerosi colleghi di Fiorenzo Conti, padre di Alessandro e ordinario di fisiologia alla Facoltà di Medicina. Gran parte del prato davanti alla chiesa è stato riempito da tantissimi giovani, a cominciare da quelli in divisa della Scuola dell’Armonia di arti marziali che Alessandro frequentava, poi dal complesso musicale ‘Judo Pluto’ che aveva annoverato il giovane fra i suoi componenti ma soprattutto da tanti amici.

Poi il ricordo di Padre Frigerio dei frati camaldolesi. La grande dignità con cui la mamma Silvana, il fratello Francesco, la fidanzata Elena ("Io e te siamo e saremo una cosa sola") hanno seguito la cerimonia, ha trovato espressione nelle brevi parole di ringraziamento pronunciate da papà Fiorenzo al termine. Le note melodiche di di Bruce Springsteen - hanno accompagnato l’ultimo viaggio di Alessandro Conti verso il minuscolo cimitero di Colle Aprico di Arcevia.