Sabato 20 Aprile 2024

Omicidio Rossella, previsto per oggi l'interrogatorio del marito

Gino Ruggieri è sempre piantonato in ospedale. Ha ucciso la moglie e poi ha tentato di suicidarsi FOTO Il luogo del delitto

Gino Ruggieri, 48 anni

Gino Ruggieri, 48 anni

Mondavio (Pesaro e Urbino), 12 dicembre 2014 -  E’ previsto per oggi, a patto che le condizioni cliniche dell’uomo lo consentiranno, l’interrogatorio di garanzia nei confronti di Gino Ruggieri, accusato di avere massacrato e ucciso la moglie Rossella Iatesta (46 anni).

Ruggieri, 48enne, da martedì pomeriggio, giorno in cui si è consumata la tragedia nella villetta di San Filippo sul Cesano, si trova piantonato (perché accusato di uxoricidio) nel reparto di rianimazione dell’ospedale Santa Croce di Fano, in pericolo di vita per aver ingerito circa mezzo litro di un potente insetticida liquido nel tentativo di togliersi la vita. Una volontà, quella di suicidarsi, che nei minuti precedenti Ruggieri avrebbe cercato di mettere in atto tentando di tagliarsi le vene. Sui suoi polsi, infatti, ci sono segni compatibili con quelli procurati da una lama, ma potrebbero anche essere le conseguenze della violenta e prolungata colluttazione con la moglie, che ha cercato di sfuggire in ogni modo alla furia di Ruggieri.

Ieri il bollettino diramato dallo staff medico che lo cura parlava di un paziente vigile, lucido e collaborante, aggiungendo però che presenta nuovi segni clinici e che il quadro generale, rispetto a quello di mercoledì, quando è già stato definito in pericolo di vita, è “in lieve ma continuo peggioramento”. E’ facile presumere che se l’interrogatorio ci sarà, alla presenza naturalmente dell’avvocato d’ufficio di Ruggieri (Diego Dell’anna di Novafeltria), la prima domanda sarà: “l’hai uccisa tu?”, alla ricerca di una confessione inequivocabile, nonostante il quadro indiziario appaia comunque chiaro. Tra i possibili motivi che hanno scatenato la violenza dell’uomo, intanto, si fa strada anche quello dell’approccio sessuale respinto dalla moglie Rossella, avvalorato dal fatto che la donna è stata trovata in un lago di sangue con addosso unicamente slip e reggiseno e che lui (scoperto rantolante in un pertugio del sottotetto alle 15 del pomeriggio, a distanza di più di 4 ore dall’allarme lanciato dal padre della vittima) aveva solo le mutande. Un approccio tentato, magari, come gesto della disperazione per sentirsi ancora unito a una donna che sembra volesse costruirsi un futuro con un’altra persona. Slitta, nel frattempo, l’autopsia sul corpo della 46enne che non sarà effettuata neppure oggi.