Il papà di Lupo Alberto: "I miei primi 40 anni blu puffo"

Guido Silvestri, in arte Silver, parla della sua creatura. Oggi l'ultimo giorno della mostra

Guido Silvestri, in arte Silver (foto Petrelli)

Guido Silvestri, in arte Silver (foto Petrelli)

Fano, 30 agosto 2014 - E’ stato l’ospite d’eccezione del Carnevale di Fano 2014, colorando il manifesto della manifestazione insieme all’allegra banda della fattoria McKenzie oltre ad essere protagonista di un carro speciale, realizzato da Giovanni Sorcinelli Giox e Daniele Mancini Palamoni. Infine è stato il re di una mostra alla Mediateca Montanari di Fano che chiude i battenti oggi. E’ Lupo Alberto, il lupo dal pelo blu nato dalla matita e dal genio di Guido Silvestri in arte Silver, che sta festeggiando i 40 anni dalla prima striscia a fumetti apparsa nel 1974 sul Corriere dei Ragazzi. In esposizione 70 tavole e strips originali, poche ore ancora a disposizione, è l’ultima occasione per ammirare le opere di uno dei più grandi maestri del fumetto umoristico che si è avvicinato a questo mondo da piccolissimo. "Sono sempre stato appassionato - dice Silver -. In un certo senso era inevitabile. Quando ero bambino io, parlo degli anni '60, c'era poco con cui distrarsi. Si andava in edicola, quando si poteva, a comprare il fumetto e poi ce li si scambiava tra amici".

E che cosa leggeva?

"Un po' di tutto, in particolare fumetti umoristici. Dai Topolino, ovviamente, al Corriere dei Piccoli passando per i personaggi italiani come Tiramolla e i fumetti western di cui le edicole traboccavano in quel periodo. Roba un po' dozzinale. Il fumetto colto, la striscia, è arrivato dopo. Nel 65 c'è stato proprio un salto di qualità. In quell'anno è uscito infatti Linus, in edicola, una rivista modernissima che per la prima volta pubblicava in Italia delle strisce americane, di Peanuts e tantissimi altri autori che mi hanno influenzato.... E' li che ci si rende conto che il fumetto può raccontare ben altro di quello che avevamo conosciuto prima. Di grande originalità fino allora c'era solo Jacovitti che è stato il primo, se non l'unico, a fare un fumetto umoristico quando non c'era Linus. Mi ha fatto capire che dietro il fumetto c'era qualcuno che pensava".

Dalla lettura al disegno...

"Con la lettura c'era anche questa mia ispirazione ad imitarli. Se gli altri ragazzi giocavano a fare i cow boys io giocavo a fare il fumettista. Coi fogli avanzati dei quaderni mi mettevo lì con la biro, non con mezzi professionali, mi inventavo le storie...". 

Il suo primo personaggio qual è stato?

"Sempre in questa fase da bambino c'era Camomilla Bill che era in tutto e per tutto uguale a Cocco Bill di Jacovitti perché ero follemente innamorato e cercavo di imitarlo. C'era qualche piccolo elemento che lo differenziava. Lo facevo a biro sulla carta a quadretti, cose di bambino di cui ho perso le tracce" 

Come nasce Lupo Alberto, l'intuizione com'è venuta?

"Nasce come conseguenza di tutto questo. Io da autodidatta ho fatto un percorso di bambino appassionato a questi autori, tanti stili di disegno che ho cercato poi di emulare. Il frutto di tutto questo è stato un prodotto professionistico, nel senso che ci sono arrivato col bagaglio accumulato in tutti questi anni di studio. Dentro Lupo Alberto c'è Jacovitti, c'è Schultz, c'è Peanuts, c'è B.C. e tante altre strisce..." 

Perché proprio un lupo blu?

"Come tutte le strisce americane di quell'epoca il tratto era in bianco e nero. Quando mi fu concesso l'onore della mia prima copertina sul corriere dei ragazzi si trattò di attribuirgli un colore. Dato che non c'era photoshop ci si doveva arrangiare con dei pennarelli, ho un po' impapocchiato un colore che voleva essere un grigio con qualche sfumatura azzurra. In realtà poi venne fuori questo blu acceso che forse ha qualche debito con il blu dei Puffi che all'epoca andavano fortissimo".

In quel 1974 si aspettava un successo lungo 40 anni?

"C'era una parte di me che se lo augurava, sognava un futuro fatto di grandi successi chiaramente. Poi c'era la parte più razionale di me che invece si rendeva conto che sarebbe stato improbabile. Non tanto per mancanza di fiducia in me, ma perché vedevo intorno a me moltissimi autori che erano talmente bravi... Non mi aspettavo tutto questo. Mi sarei accontentato di molto meno. Da ragazzino sognavo di fare dei film pubblicitari, cartoni animati come quelli che vedevo su Carosello. Mi sono formato anche lì. Mi accontentavo di essere uno dei tanti non cercavo tutta questa popolarità".

Qual è secondo lei il motivo del successo di Lupo Alberto?

"Me lo sono sempre chiesto però credo dipenda dal fatto che non è un personaggio creato a tavolino, con il marketing dietro che ne fa un prodotto di successo sulla base di indagini di mercato".

Penso che se c'è un segreto sia per esempio che è sempre rimasto se stesso, non ha mai seguito mode né è sceso a compromessi, è sempre rimasto coerente a se stesso cercando un dialogo sincero con i lettori".

Quarant' anni iniziati a festeggiare a Fano, perché?

"Per una serie di motivi, non ultimo il fatto che c'è una relazione tra me e Fano nella persona di Giovanni Sorcinelli. Tutto il gruppo del Carnevale di Fano poi è molto ricettivo ed è stato uno dei primi che si è fatto avanti per promuovere questa cosa".

Ed ora una mostra...

"La caratteristica principale di questa mostra è che è fatta tutta di pezzi originali. Se si vuole vedere il pezzo con ancora i suoi tratti di matita e le sue imperfezioni.... ed è una carrellata di quasi 40 anni di lavoro, una selezione di strisce che si rifanno a dei momenti sociali particolari".

Qual è quella a cui è più legato?

"Su diverse migliaia non saprei veramente quale. Sarà banale però la prima in cui compare Lupo Alberto mi fa sempre tenerezza perché vorrei sempre rifarla. C'è tutta l'ingenuità, l'impegno, l'ansia soprattutto di non sapere come sarebbe andata a finire. Un po' come il primo cent di Zio Paperone".

Chi legge dei nuovi autori e chi vede come possibile erede?

"Non vorrei nominare qualcuno che non ha nessuna voglia di essere nominato come mio erede. Ci sono colleghi che stanno facendo molto bene. Tra i migliori c'è Ortolani di Rat-Man e come giovane che sta facendo un ottimo percorso Zerocalcare che ha venduto parecchio e sta avendo un grande successo".