Fano, 2 aprile 2012 - Ha il sapore di un pesce d’aprile la sconfitta casalinga rimediata contro il Chieti. Sconfitta che fa male perché inaspettata dopo le ventate di ottimismo generate dall’arrivo di Karel Zeman sulla panchina del Fano.

Nel dopogara fanno impressione le facce dei dirigenti granata, volti segnati dalla frustrazione, come anche dalla voglia di guardare alle cose positive; in questo Karel Zeman è un maestro: "Sì, perché se c’è una squadra che ha corso, spinto, e provato in tutti i modi a fare la partita quella è il Fano — spiega convinto — eppure abbiamo perso. Un motivo è che davanti non siamo stati lucidi, mentre direi che per il resto questo è il Fano che mi aspettavo e che poco alla volta continuerà a migliorare".


Rispetto a Fondi un passo avanti o indietro? "A Fondi all’inizio ho visto più intensità, ma cambia poco, anzi cambia solo il risultato". Tutta colpa di quel primo gol che poi ha messo ansia e pressione: "Certo, quando attacchi, spingi e poi alla prima occasione gli altri segnano non è facile reagire con grande lucidità, anche se devo dire che dopo il gol il Fano ha sempre continuato ad attaccare, poi mettiamoci un gran numero di falli commessi dai loro difensori e non rilevati dall’arbitro, anche questo alla fine fa la differenza".


Cambiamenti in vista in previsione della gara di mercoledì a Vibo Valentia? "Non ci sarà Cazzola per squalifica, ma continuerò su questa strada, anche perchè da come si è visto ci manca solo il gol". Ecco il portiere Chicco Orlandi: "Abbiamo cambiato completamente il modo di giocare e di stare in campo — spiega — e questo comporta da un lato che si giocano molte più palle, si attacca di più, ma può comportare anche di rischiare qualcosa. Quindi diventa fondamentale fare gol. E per farlo dovremo cominciare ad essere più cinici e spietati".
Oggi pomeriggio il Fano parte per la Campania (Paestum) dove martedì si allenerà in vista della gara di mercoledì in Calabria a Vibo Valentia.
 

di rob. far.