Gli albergatori e la tassa di soggiorno: "Quest’anno la vedo proprio dura"

Gli alberghi hanno clientela solamente da giugno di Tiziana Petrelli

Banconote (Dire)

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Fano, 4 luglio 2014 - Tutti contro la tassa di soggiorno. Introdotta lo scorso anno con una previsione, disattesa nei fatti, di oltre 300mila euro da incamerare... quest’anno il “balzello tappabuchi” (di bilancio) rischia di contrarsi ulteriormente facendo aumentare di contro il malumore degli operatori turistici. Sull’argomento ci si scalda di già. Tutto dipende dal conoscere la data del passaggio amministrativo di Marotta di Fano sotto il Comune di Mondolfo che questa tassa non ce l’ha, creando di fatto già disparità di trattamento tra strutture confinanti. Agli albergatori di Fano la presenza di tassa di soggiorno non è mai andata giù. Men che meno oggi che in città i grandi assenti sono proprio i turisti. «Se prima si lavorava da fine maggio — sottolinea Federico Mazzoni del Continental — quest’anno abbiamo cominciato dal 20 di giugno. E’ vero che oggi siamo quasi pieni però è stato perso parecchio. Da noi c’è una flessione di richieste. Altrove c’è maggior curiosità che poi magari non si concretizza in prenotazione, ma c’è: quindi deduco che l’appeal di Fano sia calato negli ultimi anni. E’ da rivedere quello che riguarda l’accoglienza e la promozione, senza necessariamente tornare alla solita questione dei soldi: senza spendere di più si può spendere meglio, privati e pubblico insieme. La tassa di soggiorno va assolutamente tolta perché è difficile da gestire per gli operatori: ci impegna almeno mezz’ora al giorno».

ALESSANDRO Ceccopieri dell’Astoria è sulla stessa lunghezza d’onda: «Quest’anno è dura. La gente chiede diecimila preventivi, poi dice che va in Romagna perché lì fanno dei prezzi molto più bassi: 25/30 euro pensione completa. Ma bisogna vedere che servizio gli danno. Perché uno fa la spesa, lo vede quant’è: come fai con 30 euro a dargli colazione, pranzo, cena, pernottamento e spiaggia? Il tempo non ci aiuta e se la tassa di soggiorno non la investono per promuovere il territorio... Bisogna fare una progettazione quinquennale perché a ottobre dobbiamo sapere cosa c’è di organizzato in città per andare fuori a fare le Fiere, a spese nostre. Già che non lo sanno mica dov’è Fano: tocca ancora dire che è vicino a Riccione o Senigallia. Siamo indietro. Bisogna iniziare a darsi da fare per fare un tavolo del turismo fatto bene, perché gli alberghi sono sempre di meno a Fano. Con queste premesse chi vuoi che investa in futuro?». Federico Panzieri Amelia è d’accordo su tutta la linea: «Non siamo assolutamente contenti. Il trend è negativo e lavoriamo pure con prezzi stracciati. Le tariffe sono bloccate a 5 anni fa e il listino ha cifre economicamente indecorose. Mancano i vacanzieri. Tutto è concentrato nel fine settimana e con la tassa di soggiorno andiamo a tamponare i buchi di bilancio di una città che da almeno 30 anni non ha un progetto turistico». «La stagione sta andando male — conclude Mario Verni dell’Excelsior, Beaurivage e Angela — le cause sono tante... ma i problemi sono gli stessi da 40 anni».

Tiziana Petrelli