I ladri tornano da Fuligni per la quarta volta in un anno, ma l’allarme li mette in fuga

Tentato furto nel negozio di via Mattei. I malviventi si sono calati dal lucernario

Intervento dei carabinieri (foto di repertorio)

Intervento dei carabinieri (foto di repertorio)

Fano (Pesaro e Urbino), 27 ottobre 2014 - Ancora ladri in azione da Fuligni Giochi e Sport in via Mattei. Nella notte dei malviventi hanno tentato di entrare nel negozio che era già stato visitato tre volte quest’anno, calandosi dal lucernario.

Ma l’impianto di sicurezza fatto installare dopo il furto dell’agosto scorso da 20mila euro (che è seguito a quello di febbraio, per valore di poco meno) ha messo in fuga i ladri.

Questa volta sono venuti presto: non nel cuore della notte come negli episodi precedenti, ma alle 22 di sera. Sono passati dal tetto rompendo un lucernario al centro del capannone – racconta uno dei titolari, Mauro Fuligni -. Si sono calati da lì, però fortunatamente con i sistemi di allarme che abbiamo, abbiamo sventato il tutto. Di danni ne hanno fatti parecchi, ma non hanno rubato niente. Stiamo facendo i lavori di ripristino, poi arriveranno i preventivi ed è quindi difficile quantificare il danno però ci hanno rotto il contro soffitto, il lucernario, tre telecamere... solo per quest’ultime sono diverse migliaia di euro”.

Quest’anno Fuligni è stato bersagliato. “Il problema principale è che stanno continuando i furti – prosegue il titolare -. Noi siamo già a 4 quest’anno: due andati a termine e due interrotti. Non sono mai a caso queste cose. I ladri non vanno a tentativi. Poi c’è il fatto che le biciclette, insieme ai tabacchi e le macchinette da gioco.... è un periodo che stanno andando a ruba. Lo dicono anche i dati a livello nazionale”. C’è una sola cosa che vuole Fuligni.

Pene più severe per chi fa questo tipo di cose. Da quello che si sente dire per il 90% sono rumeni. Ma com’è che da loro non rubano? Perché lì vengono puniti più severamente. Invece qui da noi, in Italia, se vengono presi dopo un po’ sono di nuovo liberi”. Più che difendersi con i sistemi d’allarme non si può fare. “Noi ormai siamo più blindati di una banca. Perché tanto pattugliare la città ormai è fatica con le forze dell’ordine ridotte all’osso. Da noi ormai è impossibile rubare... però il disagio rimane”. Le indagini sono affidate al Commissariato di Polizia di Fano, coordinato dal vice questore Stefano Seretti.