Viaggio nel 'disastro strade': buche ‘lunari’ e corsie collassate

Chiusa al traffico la comunale di Orciano. Disco rosso per la 5 bis

L’ingegner Andrea Anniballi sul luogo dello spaventoso cedimento prodottosi lungo la Sp 49 Cavallara

L’ingegner Andrea Anniballi sul luogo dello spaventoso cedimento prodottosi lungo la Sp 49 Cavallara

Fano (Pesaro e Urbino), 1 aprile 2015 - UN’INTERA dorsale ostaggio di una viabilità davvero da terzo mondo. E’ quella che si trova a cavallo tra la Valcesano e la Valmetauro. I paesi più colpiti sono: Orciano, Mondavio, Barchi, San Giorgio e Piagge, che vedono sempre più compromessa la rete stradale che li collega sul fronte cesanense alla Sp 424 e sul versante opposto alla E-78 e alla Flaminia. Non c’è una strada, letteralmete una, che sia ancora degna di questo nome e che negli ultimi quaranta anni sia mai stata così malridotta. Una situazione indecente, che oltre a creare molti disagi, rappresenta un serio rischio per la sicurezza di automobilisti, motociclisti e ciclisti e anche per la tempestività di intervento dei mezzi di soccorso che devono fare lo slalom fra le insidie dell’asfalto.

SUL LATO Metauro ad esempio è subito un bollettino di guerra: la Sp 49 Cavallara è piena di avvallamenti, crepe e ‘crateri’ per quasi tutti i suoi 8 chilometri di estensione e intorno al quarto chilometro negli ultimissimi giorni si è verificato un cedimento franoso che ha fatto sprofondare un’intera corsia di oltre un metro per un’estensione di circa una ventina. La voragine è semplicemente segnalata con dei cartelli e gli automobilisti procedono a senso unico alternato.

A POCHISSIMI chilometri da quel posto, è stata chiusa al traffico lunedì, tanto per cambiare a causa di un altro smottamento, anche la strada comunale di Orciano che collega le frazioni di Montebello e Schieppe e che molti utilizzavano come alternativa proprio alla provinciale 49.

DRAMMATICA anche la situazione della Sp 5 Mondaviese nel tratto da Barchi a Sant’Ippolito, con l’ormai cronica interruzione all’altezza di Sorbolongo (bypassata facendo transitare i mezzi in una stradina larga 4 metri che passa dentro al paese) e due grossi cedimenti anche in prossimità di Reforzate e all’ingresso di Barchi. Simili al paesaggio lunare, sempre sul versante metaurense, anche la strada Orcianese che porta a San Giorgio, Piagge e San Costanzo e, ancora di più, l’arteria che da Piagge conduce in località Cerbara.

Sul lato Cesano, disco rosso per la provinciale 5 bis Orciano-San Filippo, dove in molti tratti infatti occorre procedere a passo d’uomo per evitare incidenti.

«E’ DAVVERO una situazione invivibile – denuncia infatti l’ingegner Andrea Anniballi, affrontando l’argomento – e la colpa non è certo delle mutate condizioni meteo, bensì di una mancata attività di puntuale manutenzione che si protrae ormai da diversi anni. La manutenzione stradale è una cosa seria, ma da noi non esiste più. Se si arriva a situazioni in cui le strade perdono la loro sagoma geometrica di progetto, poi è chiaro che s’innescano collassi devastanti».

«Avvallamenti, dossi e piccoli distaccamenti – conclude l’ingegnere – sono campanelli d’allarme che devono condurre ad un immediato intervento e invece tutto è fermo. Se non ci sarà un’inversione di rotta e se non si ricomincerà a fare manutenzione seria, ci ritroveremo senza strade».